giovedì 29 ottobre 2015

"TUTTI PRATICANO IL QI GONG"

Traduzione dell’articolo “Tout le mond se met au qi gong”  apparso su un giornale francese nel 2013 a cura di Rita Caprioglio,  operatore in 
Bio-Discipline, insegnante di qi gong.


Ne' arte marziale ne' danza, il Qi Gong mira ad armonizzare le energie del corpo e dello spirito per raggiungere un ben-essere generale. Persino gli ospedali cominciano ad inserirlo nei loro programmi.
Il grande pubblico può avvicinarsi a questa pratica cinese ancestrale nata  circa 3000 anni fa, in occasione della diciannovesima giornata nazionale del Qi Gong organizzata fino al 9 giugno in 120 città della Francia, con più di 700 animazioni, dimostrazioni, conferenze ed ateliers.
Circa 100.000 persone lo praticano in Francia, secondo la Federazione degli Insegnanti di Qi Gong Arti Energetiche (Feqgae), due volte di più che nel 2010. “Un recente rapporto del Senato ha stimato che il 60% delle persone oggigiorno si prendono cura di sé con l’ausilio delle medicine complementari e anche se il qi gong rimane minoritario, si è sviluppato considerevolmente”, spiega Dominique Casays, presidente della Feqgae.
“Ciò corrisponde alla ricerca di uno sport che riunisca corpo e spirito. E’ l’incontro di tutte le emozioni che interessano la condizione umana in generale. Tutto ciò poggia sul Qi, un movimento che connette la nostra coscienza e il nostro corpo e ci connette anche agli altri” dice Ke Wen, pioniera per quanto riguarda l’introduzione del Qi Gong in Occidente, che 20 anni fa ha aperto a Parigi il centro “I Tempi del corpo”, dedicato a questa pratica e alle arti marziali.
Secondo una recente inchiesta realizzata dalla federazione i nuovi praticanti, maschi, hanno un’età compresa tra i 28 e gli 80 anni. Vivono sia in città che nella campagna e le loro professioni sono molto varie, dal giardiniere all’elettricista, dal farmacista al medico, ingegnere, artista, etc…
Tutti riferiscono di "un miglioramento della salute salute fisica e di una maggiore capacità di far fronte alla pressione ambientale, in particolare quella professionale".
Jean-Philippe Bondy, 41 anni, che pratica Qi Gong da due anni, afferma: “Prima ero sempre nel mentale. Dopo aver avuto dei problemi di salute, ho adottato un approccio più globale rispetto a ciò che mi accade. Non solamente sono più presente, più appagato, ma accetto anche più facilmente ciò che mi arriva, senza giudicare”.


La Lega contro il cancro, essa stessa, propone dei corsi di Qi Gong, in particolare a Tours e a Montbeliard, per aiutare le persone malate a sopportare gli effetti della chemioterapia e della radioterapia.
“Certi esercizi permettono di liberarsi degli effetti secondari dei farmaci, di quelli negativi per noi. Anche chi non ci crede si lascia andare a questo ben-essere, che fa tanto bene”, testimonia Jocelyne, affetta da un cancro del polmone e che afferma di aver ritrovato la sua capacità respiratoria e di essere in grado di controllare molto meglio i suoi momenti di angoscia.

“Dal momento che, durante la pratica di Qi Gong, il fisico è intimamente legato al mentale, è facile comprendere fino a che punto può essere un aiuto prezioso in un periodo della propria vita in cui ci si sente fragili o durante una convalescenza” dice Soisik Namura, professore di Qi Gong alla Lega contro il cancro di Bordeaux.


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