Traduzione dell’articolo “Tout le mond se met au qi gong” apparso su un giornale francese nel 2013 a
cura di Rita Caprioglio, operatore in
Bio-Discipline, insegnante di qi gong.
Bio-Discipline, insegnante di qi gong.
Ne' arte marziale ne' danza, il Qi Gong mira ad armonizzare le energie del corpo e dello spirito per raggiungere un ben-essere generale. Persino gli ospedali cominciano ad inserirlo nei loro programmi.
Il grande pubblico può avvicinarsi a questa pratica cinese ancestrale nata circa 3000 anni fa, in occasione della
diciannovesima giornata nazionale del Qi Gong organizzata fino al 9 giugno in
120 città della Francia, con più di 700 animazioni, dimostrazioni, conferenze
ed ateliers.
Circa
100.000 persone lo praticano in Francia, secondo la Federazione degli Insegnanti
di Qi Gong Arti Energetiche (Feqgae), due volte di più che nel 2010. “Un recente
rapporto del Senato ha stimato che il 60% delle persone oggigiorno si prendono
cura di sé con l’ausilio delle medicine complementari e anche se il qi gong
rimane minoritario, si è sviluppato considerevolmente”, spiega Dominique
Casays, presidente della Feqgae.
“Ciò
corrisponde alla ricerca di uno sport che riunisca corpo e spirito. E’
l’incontro di tutte le emozioni che interessano la condizione umana in
generale. Tutto ciò poggia sul Qi, un movimento che connette la nostra
coscienza e il nostro corpo e ci connette anche agli altri” dice Ke Wen,
pioniera per quanto riguarda l’introduzione del Qi Gong in Occidente, che 20
anni fa ha aperto a Parigi il centro “I Tempi del corpo”, dedicato a questa
pratica e alle arti marziali.
Secondo una
recente inchiesta realizzata dalla federazione i nuovi praticanti, maschi,
hanno un’età compresa tra i 28 e gli 80 anni. Vivono sia in città che nella
campagna e le loro professioni sono molto varie, dal giardiniere
all’elettricista, dal farmacista al medico, ingegnere, artista, etc…
Tutti riferiscono di "un miglioramento della salute salute fisica e di una maggiore capacità di far fronte alla pressione ambientale, in particolare quella professionale".
Jean-Philippe Bondy, 41 anni, che pratica Qi Gong da due anni, afferma: “Prima ero sempre nel
mentale. Dopo aver avuto dei problemi di salute, ho adottato un approccio più
globale rispetto a ciò che mi accade. Non solamente sono più presente, più
appagato, ma accetto anche più facilmente ciò che mi arriva, senza giudicare”.
La Lega
contro il cancro, essa stessa, propone dei corsi di Qi Gong, in particolare a
Tours e a Montbeliard, per aiutare le persone malate a sopportare gli effetti
della chemioterapia e della radioterapia.
“Certi
esercizi permettono di liberarsi degli effetti secondari dei farmaci, di quelli
negativi per noi. Anche chi non ci crede si lascia andare a questo ben-essere,
che fa tanto bene”, testimonia Jocelyne, affetta da un cancro del polmone e che
afferma di aver ritrovato la sua capacità respiratoria e di essere in grado di
controllare molto meglio i suoi momenti di angoscia.
“Dal
momento che, durante la pratica di Qi Gong, il fisico è intimamente legato al
mentale, è facile comprendere fino a che punto può essere un aiuto prezioso in
un periodo della propria vita in cui ci si sente fragili o durante una
convalescenza” dice Soisik Namura, professore di Qi Gong alla Lega contro il cancro
di Bordeaux.
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