mercoledì 24 agosto 2016

Volerti come sei

Poesia senza titolo attribuita a Jorge Luis Borges


Non posso darti soluzioni
per tutti i problemi della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato
né il tuo futuro
Però quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare,
solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cadi
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo
non sono i miei
Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti
e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti
dentro i quali devi muoverti,
Però posso offrirti lo spazio
necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza,
quando qualche pena ti tocca il cuore
Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
Solamente posso volerti come sei
ed essere tua amica.

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giovedì 11 agosto 2016

L'anfitrione e gli ospiti

da “Meditazione Pratica” di Pino Perroni


Il Maestro è come l’anfitrione nella sua casa: i suoi ospiti sono coloro che cercano di studiare la Via e che non sono mai stati in una casa.
Essi hanno solo una vaga idea di ciò che può essere una casa, eppure la casa esiste.
Quando gli ospiti entrano in casa e scoprono il salotto e chiedono:
“Che cos’è?”,
viene loro risposto: “E’ il luogo dove ci si siede”.
Allora si siedono sulle sedie, ma sono solo vagamente coscienti della funzione della sedia.
L’anfitrione li intrattiene, ma essi continuano a porre domande, talvolta irrilevanti.
Da buon anfitrione non li biasima per questo; per esempio, quando vogliono sapere dove e quando mangeranno.
Non sanno che nessuno è solo e che in quel preciso momento altri sono impegnati a cucinare, e che esiste un’altra stanza dove si siederanno per mangiare.
Sono perplessi perché non possono vedere né il pasto né i preparativi del pasto, e forse sono anche dubbiosi e talvolta a disagio.
Il buon anfitrione, che conosce i problemi degli ospiti, fa del suo meglio per metterli a loro agio affinché siano in grado di gustare il cibo quando arriverà.
All’inizio gli ospiti non sono in condizione di avvicinarsi al cibo.
Alcuni ospiti sono più svelti degli altri a capire e ad afferrare i rapporti tra i vari elementi della casa.
Sono loro che possono comunicare ciò che sanno agli amici più lenti.
In quel frangente, l’anfitrione dà ad ogni ospite la risposta che corrisponde alla sua capacità di percepire l’unità e la funzione della casa.
Non è sufficiente che una casa esista, che sia pronta per ricevere ospiti e che l’anfitrione sia presente.
Qualcuno deve esercitare attivamente la funzione di anfitrione, affinché gli estranei, che sono gli ospiti e di cui l’anfitrione si assume la responsabilità, possano abituarsi alla casa.
All’inizio, molti di loro non sono coscienti di essere ospiti o, più precisamente, di ciò che significhi la situazione di ospite: ciò che possono dare e ciò che possono ricevere da questa situazione.
L’ospite di esperienza, che ha studiato le case e l’ospitalità, a lungo andare si trova a suo agio nella condizione di ospite e, inoltre, è in grado di capire meglio tutto ciò che si riferisce alle case e ai vari aspetti della vita nelle case.

Finché è impegnato a capire che cos’è una casa o a cercare di ricordarsi le regole dell’etichetta, la sua attenzione è troppo presa da questi fattori per essere in grado di osservare, per esempio, la bellezza, il valore o la funzione dell’arredamento.


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