martedì 29 dicembre 2015

Da una lezione di Pino Ferroni

di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

Ma che cosa è lo Shen?

Lo Shen è la luce negli occhi, il sorriso di ogni mattino, la gioia di vivere, la positività nella vita.
I buddisti lo chiamano compassione, i taoisti azione conforme,  gli zen attenzione, gli occidentali empatia,  io lo chiamo “esserci”.

Esserci veramente con la persona, nel qui ed ora di quel momento. Allora la mano si apre, il movimento scorre, l’energia fluisce libera, i contorni sfumano, io e tu si confondono pur nella consapevolezza delle reciproche individualità ed allora il massaggio diventa creatività, dialogo tonico, condivisione.


Chi ti guarda non vede più un massaggio, vede comporsi una musica, un’ armonia energetica che avvolge e coinvolge e, anche chi guarda, diventa parte attiva di questa creazione. Allora, e solo allora, possiamo cogliere veramente, al di là di ogni intellettualismo, la meraviglia che noi siamo, il potenziale che ognuno di noi racchiude dentro di sé.


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giovedì 24 dicembre 2015

La vigilia di Natale

di Stefania Brighenti

"La vostra gioia non è che il vostro dolore senza maschera.
E il medesimo pozzo da cui sgorga il vostro riso più volte si è
riempito delle vostre lagrime.
Come può non essere così?
Più profondamente scava il dolore nel vostro essere, e più è la gioia
che potete contenere." 
Khalil Gibran

Come sento vere e mie in questo momento queste parole!
Dopo un periodo di dolore, dopo averlo vissuto, sentito, attraversato con ogni cellula, dopo aver ceduto, essermi arresa a me stessa e non essermi opposta a questo dolore, oggi il mio cuore è più espanso, vivo, caldo, vibrante, vuoto ad accogliere. 
Era un dolore caldo, lo sentivo mentre mi attraversava, erano calde le mie lacrime e anche il mio corpo, era caldo come è calda la gioia di oggi, quel calore diffuso che avvolge il corpo e lo spirito.

 
Ricordo di aver detto a Pino, all’inizio: < Non capisco nemmeno da dove arriva tutto questo dolore, c’è di più degli eventi. Allo stesso tempo non mi sento chiusa alla vita, semplicemente questo è il sentimento vero e profondo che provo in questo momento. Un po’ di giorni fa ero con mia figlia vicino a casa e ci siamo messe a osservare con stupore le foglie che cadevano dagli alberi danzando. Forse non l’avevo mai fatto,  non così, con quella calma e quello stupore. Ecco, nel dolore ho trovato anche la calma, il fermarmi.>
Permettermi di viverlo mi ha trasformata, come ogni giorno accade in realtà, e oggi i miei occhi sono diversi. Ho lasciato andare, l’ho sentito anche fisicamente, oggi mi sento più IO, un IO autentico.
Le lacrime scorrono anche in questo momento, provo un senso infinito di gratitudine verso Pino, verso Patrizia e tutti i miei amici-colleghi, verso questa grande famiglia di cui mi sento parte viva!
Oggi è la Vigilia di Natale e io mi sento fortunata, ricca di tutti quegli abbracci veri che ho dato e ricevuto in questi giorni.
Ringrazio Rita, mia amica e collega, perché è vero quel che mi ha detto:
“ogni volta se ne esce più vivi!!”



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lunedì 21 dicembre 2015

Regali di Natale

Post di  Mariagrazia Stringhini

Ecco, la stagione più buia è arrivata: la mattina appena svegli, aprendo la finestra e guardando tutt’attorno, c’è ancora il buio della notte e non si scorge il minimo chiarore dell’alba; nel primo pomeriggio già inizia a diminuire la luminosità della giornata, ancor più se il Cielo è coperto da nubi o se, nell’aria carica di umidità, va salendo la nebbia che tutto avvolge
Questo buio è passeggero: ancora solo qualche giorno e poi di nuovo la luce del Sole ed il suo calore torneranno dolcemente, poco a poco (less is more), a prendere più tempo e più spazio e allargheranno l’orizzonte luminoso e variopinto dell’alba e del tramonto.


La meravigliosa Vita su questa meravigliosa Terra c’è grazie all’alternarsi delle stagioni, cioè grazie alla ciclicità di luce-buio, di caldo-freddo, di yin-yang, e grazie anche all’armoniosa relazione e collaborazione fra il Sole (Fuoco) e l’Acqua, di cui l’arcobaleno e i suoi colori sono forse la sintesi più gioiosa. Tutta quanta la Natura ogni giorno e ogni notte ci regala profumi, colori, melodie, luci e anche ombre per ricordarci che anche noi, esseri umani, apparteniamo alla Natura e partecipiamo, con intense emozioni o con calma meditativa, della sua generosa vitalità e bellezza.
Ma c’è anche un altro buio qui sulla Terra, che non fa parte dell’Armonia della Natura, e anzi, inizia proprio quando l’essere umano si allontana dalla naturale connessione con la Spiritualità (Shen) che anima la Vita di ogni essere vivente ed emana dalla Natura: è il buio che ottunde la coscienza umana e che favorisce la violenza distruttiva e la paura, o l’ignavia e l’indifferenza, o la solitudine e l’assenza di gioia. E’ questo il buio che stringe il cuore e svilisce la vita, che può essere sconfitto se sempre più persone partecipano a coltivare la luce interiore e a diffonderla per tornare ad essere nel flusso del Tao, poiché parteciparvi fa ritrovare la serenità. Oggi sempre più si sente il bisogno di armonia.


Per questo tutti gli Operatori dell’Associazione Ego Center, al cui centro c’è il cuore vibrante di Pino Ferroni e della sua compagna Patrizia Vetri, fondatori della Scuola di Naturopatia Umanistica® e Shen Training®, offrono incontri gratuiti e aperti a tutta la comunità sino al 24 aprile 2016, per favorire la cultura della Vita e ‘Insieme per Creare Armonia’, condividendo così l’atmosfera accogliente, che contraddistingue l’Associazione.
Ognuno di voi che vorrà partecipare potrà così rappresentare una scintilla luminosa che andrà ad accendere altre luci nel mondo in cui vive e lavora.
I responsabili dell’armonia o disarmonia che ci circondano siamo sempre noi tutti ed è per questo che siamo qui,
INSIEME, PER CREARE ARMONIA



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martedì 15 dicembre 2015

ESSERE NEL CAMBIAMENTO

di Sidrea Besacchi

L’atteggiamento che noi abbiamo verso noi stessi condiziona il modo con cui entriamo in relazione con tutto ciò che ci circonda: l’immagine che abbiamo di noi stessi condiziona la nostra riuscita o il nostro fallimento, quindi anche il processo dell’apprendimento di nuovi comportamenti.
Oggi più che mai è d’importanza vitale imparare alcuni strumenti per ritrovare lo stato d’animo del piacersi, star bene con il nostro corpo e coltivare una mente serena e creativa. L’autostima è la capacità di “valutare” secondo effettivi dati reali le nostre competenze nella vita: questa valutazione spesso è inquinata dal nostro stato emotivo legato al passato, che non ci permette un ascolto delle nostre sensazioni ed emozioni, e un’osservazione obiettiva della realtà.
Riflettiamo su una domanda: date le ferite e le frustrazioni che formano il carattere e ridimensionano la nostra autostima quale sarà lo stimolo che ci può far avere il coraggio di metterci in gioco nuovamente? La risposta ci viene dalla storia dell’evoluzione. Dall’intelligenza animale - meccanismo di attacco-fuga - l’uomo si è evoluto attraverso la comunicazione affettiva tra individui appartenenti a un gruppo: è dal GIOCO e dalla CURIOSITA’ innati che si forma l’intelligenza umana.


La curiosità è la pulsione a esplorare e si alimenta dal desiderio e dal piacere della nuova scoperta: perciò è attraverso la sensibilizzazione del corpo, tornando a percepire la vita, che si sviluppano senso di appartenenza, gioia e sicurezza affettiva che possono generare nuovi comportamenti “verso la vita”. 
Quindi occorre come primo passo, creare quello spazio di distacco emotivo dalle nostre aspettative legate ai nostri ideali, che ci permetterà di cominciare un percorso di vera conoscenza di noi stessi. Ritornando a “stare con se stessi” in uno stato di “ozio” in cui la mente giudicante non interferisce, si può creare quello spazio vitale in cui percepire le reali sensazioni del corpo in uno stato di vuoto mentale.
Con la pratica quotidiana dell’attenzione a ciò che viviamo nel “qui e ora” si realizza ciò che in bioenergetica è chiamato il Grounding ovvero il “radicamento alla realtà: si aumenta la capacità di percepire … e percepire significa prima di tutto percepirsi e questa semplice funzione, comunque e sempre, già abbassa il livello d’ansia e potenzia la nostra autostima.” (Il corpo ritrovato – Pino Ferroni).
Compiere piccoli atti di coraggio quotidiani imprime il cambiamento: facendo rivivere il nostro bambino interiore, la nostra parte spontanea e vitale, possiamo far riverberare negli altri un’onda di coinvolgimento verso un reale cambiamento. Una via per superare la paura del cambiamento, è coltivare dentro di noi lo stato innocente di GIOIA e GRATITUDINE: qualsiasi accadimento, per quanto “brutto” o “sbagliato” lo giudichiamo perché non lo comprendiamo, se permettiamo a noi stessi di viverlo, dando spazio alle emozioni, ci arricchisce perché ci fa sentire la connessione profonda con tutto il Vivente, in quanto nella sua manifestazione, esso fa parte della Vita stessa. Accogliere è il primo passo verso la trasformazione. 


Anche un’emozione che sembra più forte di noi è una nuvola che passa.
Noi però siamo il cielo.

 Thich Nhat Hanh    




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mercoledì 9 dicembre 2015

TAO - LA MENTE SPLENDENTE

di Daniela Zglibutiu, da una lezione di Tao del 2013

Al momento del concepimento il cielo manda una luce all’uomo e questa luce mostra all’uomo la via da percorrere: Tao.
La Mente Splendente (yang) viene imprigionata al momento della nascita dal nostro carattere. L’opposto della Mente Splendente è la Mente Errante che non è mai agganciata al qui ed ora.
Ecco alcune qualità associate alla Mente Splendente:
- creatività
- indipendenza
- coerenza
- flessibilità
- autocontrollo
- cortesia
- tolleranza
- autenticità
- umiltà
- obiettività

Come si fa a coltivare la mente splendente?
La risposta di Pino Ferroni:
Prendi consapevolezza di tutti i tuoi impulsi senza dare loro una valenza ed opera il distacco. Abbandona quegli impulsi che ti fanno vivere male.
Quando sei veramente consapevole di tutto ciò che sei - contratture e comportamenti - l’energia del corpo aumenta. Quando la vitalità del corpo diventa quotidiana, ecco il momento per coltivare lo spirito.
Prima della spiritualità bisogna raggiungere l’equilibrio psico-fisico, altrimenti la spiritualità diventa una via di fuga, un’illusione! La spiritualità o si sposa con tutte le religioni o non è spiritualità.
Quando NON siamo soggetti all'impulsività, il corpo riposa. Quando il corpo riposa, l’energia riposa. Quando l’energia riposa, lo spirito riposa. Quando lo spirito riposa, non dimora da nessuna parte.
Se non c’è nulla che tu vuoi, non c’è niente che non avrai.
Nel  T’AI CHI la mente splendente è nel puntino bianco.


La mente splendente è anche nella linea continua del trigramma  “acqua”


La domanda vera, esistenziale, è : 
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA MIA VITA?



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venerdì 27 novembre 2015

Io...Noi

di Annalisa Ferretti
Anni fa trovai questo scritto:
Uno sguardo bastava per comprenderci ma abbiamo preferito giocare a non capire… Non odiarmi ma ugualmente non perdonarmi per ciò che ti ho negato e sapevo essere in serbo per noi.
Eri il mio specchio e ciò che meno amavo era ritrovare me stessa. Non odiavo te ma ciò nel quale, in te, mi rispecchiavo e fino a quando non avessi imparato ad accettarmi non avrei mai potuto essere tua.
Amarti avrebbe significato abbracciarmi totalmente, quando sentivo di essere meno di ciò che avrei voluto. Ritrovarmi però sarebbe stato perderti perché in te non avrei scoperto nient’altro che me stessa, e la ricerca della pienezza mi avrebbe portata lontano da te. Allora ? …Sarebbe stato così semplice amarti per quello che eri!! “ 

Quando le nostre radici non sono così salde e profonde da comprendere realmente chi siamo, come possiamo dare valore ad una persona, altro/a da noi, se non riusciamo a riconoscerlo in noi stessi?
Il rischio è che entrino in azione due strani ospiti. Il primo è la paura di non essere in grado di decodificare in modo veritiero l’emozione che ci attraversa e pervade; l’altro è l’autoinganno: quello che rende la persona a noi vicina l’amore della nostra vita. Spesse volte questi due manovratori agiscono in modo inconscio per cui la nostra vita affettiva si dipana fra la sfiducia in noi stessi (seppur a volte ci sembri verso l’altro) e l’illusione: referenti estremi di un mondo di emozioni che faticano ad emergere e che non ci permettiamo di vivere.
Trivers (biologo e sociobiologo americano) definisce l’autoinganno come l’atto di mentire a se stessi e, in quanto autoinganno, destinato all’autopromozione. E’ un meccanismo sopravvissuto all’evoluzione come servo dell’inganno e della bugia per impedire che venissero scoperti. La verità rimane relegata nell’inconscio e la bugia nella coscienza. Tutto questo accade anche per gli “affari” di cuore dove, per ingenuità o mancanza di coraggio nel voler prenderci carico della nostra vita, ci raccontiamo “qualche” bugia.
In realtà per giungere ad un NOI CONSAPEVOLE e ARRICCHENTE occorre partire da un IO sempre più individuato che in maniera adulta si faccia spazio verso un NOI di REALE RELAZIONE.
Il percorso di conoscenza di sé deve essere percorso di radice per diventare a sua volta radice per un sano e adulto percorso all’interno della coppia. Molti incontri avvengono invece per motivi lontani da un’autentica scelta d’amore e si basano su scelte proiettive (il più delle volte inconsce) rispetto ciò che avremmo voluto essere, che siamo stati o per appoggio. In quest’ultimo caso la scelta si basa sul bisogno di qualcuno che ci sostenga, dia sicurezza, rifugio alle nostre paure, ai nostri limiti o avversità della vita.
L’AMORE AUTENTICO richiede invece un IO FORTE, strutturato (che non vuol dire rigido) in grado di contenere lo tsunami emozionale che si affaccia ogni volta che incontriamo l’AMORE, e nello stesso tempo capace di AFFIDARSI ALL’ALTRO  senza temere di essere inglobato o abbandonato.
E’ l’espressione di un VUOTO DI CUORE non più vissuto come assenza ma come rinnovata CAPACITA’ DI CONTENERE E ABBANDONARSI ALL’ALTRO. 
Solo così possiamo risuonare sia nell’amore come nella vita delle parole contenute nella poesia seguente

         LAMPADA DI SMERALDO
         
 Ho custodito gelosamente per tutta la vita
          La lampada di smeraldo.
          Prendila: è senza fine.
          Perché una volta acceso
          L’amore è l’amore.

           (Poesia cinese epoca Primavera e Autunni)


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martedì 17 novembre 2015

LA GENTILEZZA, UNA RISPOSTA ALLA CRISI



Articolo apparso su Psychologies. Traduzione a cura di Rita Caprioglio.

L’uomo non può più essere un lupo per l’uomo…In questi tempi turbolenti, noi tutti abbiamo bisogno di solidarietà e di benevolenza. Per far fronte ma anche, perché no, come un’alternativa al troppo individualismo. Come ogni anno, Psychologies organizza in Francia la Giornata della Gentilezza, già presente in diciassette paesi. E se le crisi che noi viviamo fossero anche un’opportunità? Obbligandoci a fare un’esame di coscienza, ci invitano a ripensare al nostro modo di agire.
La buona notizia: l’essere umano è gentile. Ne dubitate? Degli studi lo dimostrano e le iniziative volte ad aiutarsi vicendevolmente e alla benevolenza si moltiplicano!
Cécile Guéret.
L’uomo non è un lupo per l’uomo. Egli è al contrario altruista, generoso e gentile con il suo prossimo.

Per tutti coloro che pensano che noi non siamo che dei calcolatori razionali ed egoisti, più o meno civilizzati attraverso le leggi del vivere insieme, questa concezione della natura umana richiede un tempo di adattamento. 
Eppure…come comprendere altrimenti il dilagare delle reti di aiuto (più di 500mila negli Stati Uniti) che, da Internet al caffè all’angolo, invitano alla scoperta dell’altro, al sostegno e all’ascolto, relegando la concorrenza e l’egocentrismo a dei comportamenti dell’età della pietra? Ecco che fioriscono i siti sui quali noi possiamo offrire questa bici che prende la polvere a uno sconosciuto, giusto per il piacere di farlo. Dove il turista può ancora trovare una buona anima che l’accoglie sul suo sofà o si prende il tempo per fargli visitare la sua città per pura gentilezza.
Nel 1996, a Parma, l’equipe del biologo Giacomo Rizzolatti, rivoluziona le neuroscienze, rivelando che i nostri neuroni specchio si attivano allo stesso modo sia quando noi proviamo un’emozione che quando vediamo qualcuno che la sta provando. Attraverso questo processo mimetico diretto, che risponde a una stimolazione e non passa per la ragione, noi percepiamo così le emozioni dei nostri simili come se fossero le nostre. Dal 2006, Felix Warneken e Michael Tomasello, ricercatori in psicologia a Leipzig, in Germania, hanno anche studiato la gentilezza spontanea dei bambini di 18 mesi: anche se sono immersi in giochi appassionanti in un ambiente piacevole e degli ostacoli si presentano sulla loro strada, essi vanno spontaneamente ad aiutare un adulto che ha bisogno di loro per, ad esempio, aprire un ripostiglio.
“Oggi si sa che essi portano soccorso a iniziare da una anno di età, ossia ancora prima della loro capacità di deambulare”, precisa lo psicologo Jacques Lecomte. La risonanza magnetica ha in seguito rilevato che i gesti di collaborazione attivano, nel cervello, le stesse zone del piacere di quando noi mangiamo  una torta o facciamo una coccola. Al contrario, la competizione stimola quelle del disgusto. Una conferma neurobiologica dell’espressione comune: “Mi fa piacere di farti piacere”.
Occorre per questo concludere che siamo gentili per provare questo piacere o per non soffrire più a causa dello spettacolo dello sconforto altrui?.
Degli studi dimostrano che esiste un altruismo autentico, sgombro da qualsiasi interesse personale, spiega Jacques Lecomte. Ma poco importa. La gentilezza non è incompatibile con il piacere personale!. Lo scopo, è quello di aiutarsi vicendevolmente per essere felici insieme!.

Una società più empatica
A questa visione rinvigorente della natura umana nel contesto di una crisi ansiogena e piuttosto scoraggiante, Jeremy Rifkin aggiunge una nuova lettura dei cambiamenti della nostra civiltà. Secondo lui, lo sfruttamento delle nuove energie associata  a una rivoluzione delle comunicazioni ha permesso lo sviluppo di una società sempre più cosmopolita, on line (connessa), allargando la nostra sensibilità empatica. Mai il mondo è stato altrettanto unificato quanto oggi. Un disastro ecologico o un incidente nucleare oramai muovono ognuno di noi. Non solamente perché ne siamo immediatamente informati, ma anche perché noi tutti ci sentiamo minacciati. L’eco mondiale della catastrofe di Fukushima, in Giappone, ha sollevato una straordinaria onda di solidarietà mondiale così come un grande sentimento di inquietudine.
Poiché, quando noi entriamo in empatia con gli altri, noi comprendiamo che la loro esistenza, come la nostra, è un affare fragile, aggiunge Jeremy Rifkin. Noi prendiamo consapevolezza della nostra comune vulnerabilità e realizziamo che dobbiamo il nostro più o meno ben-essere al peggioramento dello stato del pianeta.
Noi ci troviamo quindi difronte a una prospettiva lacerante : essere contemporaneamente così vicini all’empatia universale e ad un disastro climatico minacciante la nostra stessa esistenza.


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