domenica 31 gennaio 2016

VOLARE

di Michele Zanrei

E’ stato durante la mia prima lezione di TAO che Pino ha mostrato una foto scattata da Alex e, a fine lezione, ha chiesto a ciascuno di noi di scrivere quello che il guardare quell’immagine ci aveva suscitato.
Ho subito pensato che non sarei riuscito a scrivere niente, ma una volta arrivato a casa mi sono seduto a terra, ho chiuso gli occhi, e ho provato semplicemente a ricordare quel paesaggio di montagna.



La sensazione è stata quella di esplorare i confini del mondo, un viaggio tra spazio e tempo che mi faceva battere il cuore, sono bastati pochi minuti per trascrivere quelle sensazioni su un foglio e questo è il risultato:

Volare,
i piedi appoggiati a terra,
eppure sentirsi galleggiare.
Chiudere gli occhi ed esplorare i confini del Mondo.
Un viaggio senza fine, vissuto in pochi secondi.
Emozioni capaci di far sussultare il petto,
inumidire le pupille fino a confondere la vista,
capaci di brividi, di Gioia e di tristezza,
di rabbia e Compassione,
Coraggio e di Paure,
di Amore Profondo e Rispetto per il Tutto.
Aprirli e percepire che siamo circondati da quel tutto,
fino a comprendere che ne siamo parte,
che ne siamo parte non come spettatori,
ma come Attori.
Attori di un copione senza parole,
Attori timorosi ed impavidi,
pronti a scrivere una Nuova pagina
di quel copione, che si chiama
Vita.


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mercoledì 27 gennaio 2016

Entriamo un momento nella magia dello stupore

di Alice Baratta
da una lezione di Pino Ferroni

Preghiera di Don Tonino Bello: “La vita non spenga mai dentro di voi la poesia della tenerezza, lo stupore delle cose  piccole e grandi… Possiate essere capaci di stupirvi di tutto: di una tempesta, del cielo, della natura. Che la vostra vita sia un rendimento di grazie continuo. Possiate essere capaci di dire grazie sempre, grazie della vita, grazie di tutto, nonostante tutto.”

Alcuni credono che la magia dell’infanzia risieda semplicemente nel ricordo dell’adulto, il quale, colorandola con le tinte della nostalgia, la abbellisce fino a trasformarla in un idilliaco quadretto, eliminando tutti gli elementi negativi che, pure, ne facevano parte.



Il mistero dell’infanzia è tale solo per la riflessione dell’adulto; per il bambino, non si tratta affatto di un mistero, nel senso che la vita, per lui, è tutta incredibilmente affascinante e misteriosa. Certo il materialismo, lo scientismo e il nichilismo della società odierna hanno strappato via dall’anima dei bambini molte di queste cose, costringendoli a un distacco violento e precoce dal mondo incantato dell’infanzia. Invece di vedere nella capacità immaginativa dei bambini una immensa ricchezza per il loro mondo interiore, gli adulti hanno decretato che si tratta di inutili fantasticherie, e si sono messi d’impegno a trasformare il bambino in ciò che non è assolutamente: un adulto in formato ridotto.
Un bambino che sia stato privato della capacità di sognare è destinato a diventare un adulto spiritualmente ed affettivamente povero, tutta testa e niente fantasia e sentimento; una persona incapace di stupirsi, di gioire e di entusiasmarsi per le piccole, grandi cose della propria vita di ogni giorno.
Poeti e scrittori hanno saputo, talvolta, entrare nel mondo misterioso dell’infanzia con una capacità di penetrazione straordinaria, e con un senso di realtà molto superiore a quello di qualsiasi scienziato o psicologo.
Quell’incanto, quel rapimento, quel sentirsi proiettati fuori dal tempo davanti ad un negozio di giocattoli, sono una delle esperienze più intense e affascinanti dell’infanzia. Un bambino che non abbia provato simili emozioni, magari perché troppo accontentato da adulti che non gli abbiano mai lasciato il tempo di desiderare le cose, ha perduto una delle esperienze più significative della propria infanzia.
Sarebbe auspicabile che gli adulti non perdessero interamente quello stupore incantato davanti al mondo che possedevano negli anni della fanciullezza; che sapessero conservare nello sguardo un po’ di quella meraviglia, un po’ di quell’incanto.
Perché il mondo in cui viviamo è veramente un luogo magico, ove i confini del possibile non sono mai tracciati in modo irrevocabile, una volta per tutte; e  perché dentro di noi c’è un mistero ancora più grande, facendogli il silenzio tutto intorno.

L’unica vera sicurezza che possiamo esperire è proprio lo stupore davanti alla infinita meraviglia di tutto ciò che è.




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