mercoledì 25 maggio 2016

Libertà e Amore

Post di Stefania Brighenti

Riporto una parte del libro ‘Libertà e amore’ di Elena Balsamo che parla di approccio individualizzato al bambino, un approccio su misura, come l’approccio dell’ operatore in un percorso di sensibilizzazione emozionale, proprio come mi sono sentita io nel mio percorso personale e come cerco di essere oggi nei confronti delle persone che si rivolgono a me.

“…poiché in realtà ognuno di noi si porta dentro un bambino ferito che ha bisogno di essere “normalizzato” ed educato, nel senso etimologico del termine, cioè aiutato a tirar fuori il proprio vero volto, l’approccio Montessori può essere applicato non solo al bambino esteriore ma anche a quello interiore che ogni adulto alberga dentro di sé. Anche il bambino emozionale infatti è un bambino deviato, le cui energie devono essere canalizzate nella giusta direzione, ma per poterlo aiutare è necessario sapere che esiste e guardarlo in faccia, osservarlo con attenzione e con amoreSolo così sarà possibile comprendere il grido della sua anima, cogliere i suoi bisogni più profondi e cercare di curare le sue ferite. Il bambino emozionale può guarire, ma ha bisogno di un clima di libertà  e amore per poterlo fare. E’ un bambino che fa capricci, che reclama attenzioni costanti, che ha mille pretese: non serve ignorarlo e far finta di niente ma nemmeno punirlo o al contrario ricoprirlo di baci e carezze; ciò che gli occorre è un sincero interesse nei suoi confronti e un accompagnamento amorevole da parte di un adulto-mentore che gli dica:” Non temere, sono qui con te. Insieme si può.” E gli offra gli strumenti adeguati per il suo sviluppo, spiegandogliene l’uso, proprio come si fa con i materiali sensoriali (il Bioenergetic-shen Treatment è un percorso per recuperare la nostra sensorialità). Proprio come il bambino esteriore, anche quello interiore ha bisogno di trovare un ambiente adatto, di sentirsi libero di scegliere ciò da cui si sente attratto, di appagare i desideri della sua anima, di recuperare la motivazione per andare nel mondo, un mondo che invece spesso lo terrorizza e lo spinge a chiudersi in se stesso e nella sua sofferenza.”

Siamo tutti anime affamate d’amoreNella nostra vita abbiamo bisogno di una persona, almeno una, - ci ricorda Maria - che colga la nostra essenza, che abbia fiducia in noi, che veda la nostra bellezza interiore, che ci sostenga, ci ascolti e si interessi a noi: questa presenza ci da coraggio, ci permette di affrontare le difficoltà della vita, di superare gli ostacoli che ci si presentano dinnanzi, perché è una presenza d’amore. Già l’amore… C’è forse una parola più importante ma anche più fraintesa di questa? Ce ne riempiamo la bocca continuamente ma non ne comprendiamo il vero significato. Perché quello che noi chiamiamo amore in realtà non lo è. In genere è dipendenza e possesso. Tutti dicono di amare il bambino, non troverete nessun adulto che vi dica di non amare suo figlio. Ma il punto è: come amano? La risposta è: nel solo modo in cui sono capaci di farlo e cioè come sono stati amati dai loro genitori. Come hanno imparato ad amare. (“Si impara ad amare non perché ce lo insegnano, ma per il fatto di essere amati”. Ashley Montagou). Nella quasi totalità dei casi si tratta di amore condizionato: il bambino impara fin da piccolo che deve guadagnarsi l’amore dei genitori comportandosi nel modo richiesto, dando sempre il massimo, soddisfacendo i desideri dell’adulto, ubbidendo non al proprio maestro interiore ma a un’ autorità esterna. Il fatto però è che l’amore è un dono, non è né un dovere né una ricompensa. E’ gratis, non va guadagnato. Come il sole splende sui buoni e sui cattivi e la terra nutre tutti i suoi figli, indipendentemente dalle loro azioni, così Dio ama: come i fiori regalano il loro profumo a chiunque passi nelle loro vicinanze, come gli uccelli che regalano il loro canto a chi li sa ascoltare. Il vero amore è una condivisione, è una luce e una fragranza che chiede solo di essere offerta.
“In effetti, per arrivare a questa comprensione occorre fare un lungo cammino ed ecco che noi ci mettiamo in viaggio alla ricerca dell’ amore solo per poi accorgerci strada facendo, che noi siamo amore. E’ la nostra stessa natura, la stoffa di cui siamo fatti. “

“<Questa forza che noi chiamiamo amore è la più grande energia dell’universo. E’ un’ energia molto complessa, che regge l’universo, mantiene le stelle nel loro corso, fa unire gli atomi fra loro per formare nuove sostanze, trattiene le cose sulla superficie della terra. E’ l’energia che regola ed ordina l’animato e l’inanimato e che viene incorporata nell’essenza di tutto e tutti. E’ più che un’ energia: è la creazione stessa. M.Montessori La mente del bambino>
E’ l’amore che rende vivi. (“La vita ama chi ama la vita!” Pino Ferroni) Quando ci sentiamo amati da qualcuno che ci capisce allora la fiamma che arde in noi riprende vita, ci scalda il cuore. Senza amore nulla esiste. Nulla è impossibile all’amore: l’amore cura, guarisce, trasforma ogni cosa. L’amore nutre. Non possiamo insegnare l’amore a un bambino, ci ricorda Maria Montessori, perché lui è già amore. Ciò che possiamo fare invece è togliere gli ostacoli che intralciano il suo cammino così da rendere più agevole la sua strada e, nello stesso tempo, lavorare su di noi per diventare specchi sempre più limpidi in cui lui possa riflettersi e riscoprire il suo volto. Non c’è nulla da mettere, basta togliere uno a uno gli strati di detriti e di immondizia che abbiamo accumulato nel corso del tempo. Basta fare un po’ di ordine e pulizia. E’ l’eredità più grande che possiamo lasciare ai nostri figli, il tesoro più prezioso che possiamo offrire loro.”

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mercoledì 18 maggio 2016

Il Drago proviene dal mare dell'est

Liberamente tradotto da “ The Inner Teachings of Taoism” di Chang Po-Tuan a cura di Rita Caprioglio


“Il Drago proviene dal mare dell’Est; la Tigre proviene dalle montagne dell’Ovest. I due animali combattono e si trasformano nell’Essenza di Cielo e Terra.
L’Essenza è associata al Legno; dimorando all’Est, essa è dimora del Sé e, a causa della sua insondabile fluidità, è paragonata a un Drago.
Senso è associato al Metallo; dimorando all’ovest, esso è dimora dell’Altro e, a causa della sua inflessibile forza, è paragonato a una Tigre.
Comunque, Essenza e Senso entrambi, hanno differenze in termini di essere vero o falso, originario o condizionato.
L’essenza della luminosità diffusa e l’informe senso sono la vera origine; il carattere e i sentimenti legati agli oggetti sono il falso e il condizionato.
Dopo la nostra nascita, il falso si mescola con il vero; il Drago diventa violento, la Tigre diventa feroce ed essi stanno distanti, senza comunicare.
A meno che noi non ci sbarazziamo del falso e liberiamo il vero, il grande Tao è inaccessibile.” 


Quando il testo dice: “il Drago viene dal mare dell’est”, esso sta a significare che il Drago dà la caccia alla Tigre, usando Essenza per cercare Senso. Quando esso dice che “la Tigre viene dalle montagne dell’ovest”, ciò sta a significare guidare la Tigre e cavalcare il Drago, utilizzando Senso per ritornare all’Essenza.
Quando Essenza e Senso si incontrano, usare Senso per stabilizzare Essenza, usare Essenza per controllare Senso; quando Essenza e Senso sono tenuti insieme, la loro ferocia e impetuosità diventano Docilità (Arrendevolezza) e Armonia; il Falso sparisce e il Vero Ritorna.
Essenza ama Senso, docile e obbediente; Senso ama Essenza, gentile e benevolente. Quando Metallo e Legno, Senso ed Essenza, si uniscono insieme, questo è il completo Volto Originario senza imperfezioni.
Quindi il testo dice che “i due animali combattono e si trasformano nell’Essenza di Cielo e Terra”.
La parola “ battle” (tradotta con combattimento) ha un profondo significato.
Una volta che lo Yang originario delle persone culmina e si mescola con i condizionamenti mondani, i sensi e gli oggetti dei sensi, dai quali esse sono state condizionate nel corso della storia, diventano attivi e sentimenti ed emozioni si scatenano; aggiunto a ciò le energie acquisite dalle abitudini accumulate in questa vita, sia all’interno che all’esterno sono tutto Yin, il quale non può essere facilmente eliminato. Senza un intenso sforzo per eliminare questo condizionamento acquisito attraverso la propria storia personale e culturale, come si potrà estinguere?
Propriamente parlando, “battle” significa vigoroso e intenso raffinamento, il cui sforzo non potrà venir meno fino a quando lo Yin non è esaurito e lo Yang è puro.

“Trasformarsi nell’Essenza di Cielo e Terra” significa perfetta unità senza dualità quando essenza e senso sono state purificate di tutte le contaminazioni; solo allora il lavoro è finito


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giovedì 12 maggio 2016

Comunicare nella relazione d’amore

di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

La comunicativa è l’arte di parlare e dire con chiarezza ciò che, in prima persona, si intende e si sente. Ed è anche l’arte di ascoltare l’altro e di essere sicuri di aver capito correttamente ciò che intende e sente (l’altro).”
Se parlare ed ascoltare sono un’arte, significa che non sono abilità innate nell’individuo, ma sono abilità che si apprendono, e che poi vanno applicate con impegno, costanza e consapevolezza, come ogni arte.
La comunicativa è anche la capacità principale per creare e mantenere un rapporto d’amore.”
Come possiamo costruire una relazione d’amore sulla reciproca comprensione?
(Comprensione: dal latino cum=con e prehendere=prendere: racchiudere, abbracciare, considerare con benevolenza).

Per comprendere è necessario saper ascoltare, cosa che tutti pensiamo di saper fare, ma che in realtà facciamo solo in modo superficiale (se non apprendiamo l’arte di ascoltare e se, poi, non la applichiamo). Saper ascoltare è saper ricevere qualcosa di immateriale: un messaggio, un'informaazione, una richiesta, un pensiero, un concetto, un'idea...emozioni, sentimenti, shen. Ciò non significa essere nella passività poiché si riceve, ma, al contrario, essere attivi, partecipi, empatici.
La mancanza di ascolto attivo o empatico è la causa principale di litigi e incomprensioni in ogni ambito delle relazioni, soprattutto in quelle familiari.
In una discussione accade spesso di non prestare realmente ascolto alle parole dell’altro, poiché la nostra mente è impegnata non tanto ad accogliere la sua opinione, ma piuttosto ad elaborare una risposta di opposizione.
Ascoltare in modo empatico significa manifestare reale interesse per quello che l’altra persona dice e per ciò che esprime con il linguaggio non verbale.
Cioè, esprimo reale interesse verso l’altra persona se le presto attenzione con tutti gli organi di senso attivi, guardandola negli occhi mentre parla e lasciandola parlare senza interromperla reattivamente.
Ciò significa che se voglio sviluppare la relazione d’amore (ed è indispensabile anche per l’Operatore in Discipline Bio-naturali a mediazione corporea) devo necessariamente anche riappropriarmi, ed esserne consapevole, del linguaggio non verbale.
Nell’ascolto empatico corpo-mente-spirito sono protesi verso l’altro e questo ci permette di comprendere le motivazioni che l’hanno spinto a dire o a fare quel qualcosa, prima di giudicarlo o di sentirci feriti ed offesi.
Comprendere le reali motivazioni di un gesto o di un discorso, ci permette allora di cogliere/percepire il sentimento che l’altra persona esprime, e che è il sottile della comunicazione. Perciò, nell’ascolto attivo, si attiva anche il cuore.

Ascoltarsi empaticamente aiuta a comprendersi e ad amarsi di più.


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giovedì 5 maggio 2016

Maschile e Femminile nel Dao

Traduzione a cura di Rita Caprioglio dell'articolo di Jean-Michel Chomet "Masculin et feminin dans le Dao" 

Gli insegnamenti del Dao ci permettono di ritrovare lo spazio del vuoto interiore e di armonizzare il femminile e il maschile in noi”.

Dal Dao De Jing di Laozi:
Conoscere il maschile , aderire al femminile, Essere il Fossato, la Valle del mondo.
Chiunque diventa il Burrone del Mondo, la Virtù costante non lo abbandona.
Egli ritorna allo stato dell’infanzia…
Consapevolezza del gallo, contegno di gallina. Essi erano come il fossato del mondo.
Come fossato del mondo mantenevano l’unità della Virtù costante. Avevano realizzato il ritorno all’infanzia”.
Nel taoismo della Scuola della Realtà Completa, il maschile è associato, come il colore bianco, alla consapevolezza, allo spirito cosciente (mente quotidiana) che è questo spirito del mondo; colui grazie al quale noi possiamo agire, operare qui sulla terra, coordinando, pianificando, concettualizzando le nostre azioni per realizzare ogni sorta di impresa nella nostra vita quotidiana.
Come il sole a mezzogiorno, al solstizio d’estate, esso brilla così forte che maschera, nasconde la bellezza celeste. Questa sorta di prigione luminosa ci impedisce di distinguere le stelle, la Via Lattea, lo splendore della sfera celeste.
Nello stesso modo, quando questa consapevolezza si svolge attraverso la sua attività, affinché noi possiamo operare nel mondo, lo spirito del Dao non può essere visto; esso resta velato, nascosto dietro i movimenti dello spirito cosciente.

Il femminile, così come il colore nero, è associato alla notte, vale a dire a questa assenza di manifestazione ostentata della luce.
Eppure, grazie a questa oscurità, a mezzanotte, al solstizio d’inverno, noi possiamo contemplare tutte le meraviglie del cielo che, a questo punto, non sono più nascoste in virtù di questa dissoluzione della luce: Via Lattea, stelle e astri appaiono. Allo stesso modo, quando il nostro spirito cosciente (ordinario) si fa da parte, allora la luce dello spirito del Dao può irraggiarsi liberamente, imbibendo il nostro essere nella sua FonteOriginale.
Ecco forse ciò che intende il primo capitolo del DaoDe Jing:
Nell’oscuro (o mistero) fare più buio ancora…là si trova la porta di tutte le meraviglie”.
Ecco senza dubbio perché Laozi consiglia di conoscere il maschile perché noi non ci possiamo sottrarre ai nostri obblighi terrestri, che necessitano di utilizzare questo spirito cosciente.
Ma egli ci invita ad aderire, vale a dire a sigillare un’alleanza (un patto) con quello femminile dove risiede lo spirito del Dao; è la che si trova l’essenza della Via.


La Valle del Mondo
La Valle, di essenza femminile, è quindi il luogo dove si manifesta lo spirito del Dao.
Ascoltiamo ancora Laozi: “Lo Spirito della Valle non muore. Là, risiede la femmina misteriosa…”. Cap. 6 Daodejing.
E chi è questa Femmina Misteriosa?.
“…Nell’apertura della femmina oscura risiede la radice del Cielo e della Terra”.
Se noi rapportiamo questo Cielo, lo spirito, e questa terra, il corpo, alla nostra propria costituzione, vediamo che attenerci a questa fonte femminile è la porta verso la partecipazione al Dao, la sorgente della nostra messe di vitalità e di maturità dello spirito affinchè tra cielo e terra, questo soffio impalpabile circoli senza esaurirsi.
“…Sottile e ininterrotto, esso pare perdurare. La sua funzione non si esaurisce mai.”
Vitalità, soffio e spirito sono i nostri tre tesori, manifestazione tripla dell’unità originaria.
La Vallata del mondo è una valle profonda aperta verso il cielo e la sua forma le è data dal vuoto tra due rilievi terrestri (montagne).
Assomiglia ad una coppa, ad un calice pronto a ricevere la luce del Dao.
Il nostro spirito deve essere come questa valle, aperto, ricettivo, disponibile attraverso la sua vacuità allo spirito celeste, lo spirito del Dao; non si dice che la pratica del Dao è l’arte di vuotare il cuore?
 “ Manipolando l’argilla si possono fare dei vasi, ma è dal vuoto interno che dipende il suo uso…” Cap.11 DDJ.
Pertanto, occorrerà mettere a riposo il nostro corpo, il nostro cuore e il nostro mentale affinché lo spirito cosciente si smorzi a vantaggio dello spirito del Dao.
Vediamo dunque come questa ricettività tutta femminile si può manifestare nelle triplice Unità dei nostri tre Tesori.

 Dal testo “Yin Fujing”:
Quando il corpo è immobile, la vitalità, Jing, è abbondante. Quando il mentale è immobile, lo Sprito Shen è luminoso. Quando il cuore è immobile, il soffio Qi è in abbondanza (opulento).”
La pratica contemplativa descritta a immagine della valle da Laozi nel DDJ ci dà numerosi indizi, come per esempio in questo estratto del capitolo 56: “Colui che sa non parla, colui che parla non sa…”
Come possiamo rapportare queste parole alla dimensione femminile della Via?
Colui che parla, in noi, è lo spirito cosciente, vale a dire quello che utilizza delle parole, dei concetti…Eppure non ha direttamente accesso alla realtà; la parola tigre non ruggisce e non mette le persone in pericolo.
“Colui che parla” non necessariamente conosce, come dice Laozi; si accontenta di nominare, di organizzare.
Così, noi dobbiamo passare su un’altra modalità (altro piano) affinché questo sole tutto maschile dello spirito cosciente non nasconda più la luce tutta stellare dello spirito del Dao.
Colui che non parla in noi passa attraverso una modalità di percezione che ha un accesso diretto alla Realtà.
La percezione è Recettività, a modello della valle, essa riceve e fornisce una materia all’intuizione, allo spirito.
La conoscenza è diretta, senza parole, per imbibizione, si potrà dire nell’acqua celeste del Dao.
Non è necessario fare alcunché per questo poiché non si può percepire e pensare nello stesso tempo. Noi facciamo o l’uno o l’altro.

Femminile, maschile e Dao
Per riassumere, possiamo dire che noi facciamo l’esperienza del Dao attraverso il femminile e che lo testimoniamo per trasmetterlo con il maschile.
Il maschile riprende così il suo ruolo di servitore e non di maestro. Esperienza e testimonianza.

Non si può parlare del Dao; ma se non se ne parla non lo si può raggiungere”.


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