di Annalisa Ferretti
Anni fa trovai questo scritto:
Anni fa trovai questo scritto:
“Uno
sguardo bastava per comprenderci ma abbiamo preferito giocare a non capire… Non
odiarmi ma ugualmente non perdonarmi per ciò che ti ho negato e sapevo essere
in serbo per noi.
Eri
il mio specchio e ciò che meno amavo era ritrovare me stessa. Non odiavo te ma
ciò nel quale, in te, mi rispecchiavo e fino a quando non avessi imparato ad
accettarmi non avrei mai potuto essere tua.
Amarti
avrebbe significato abbracciarmi totalmente, quando sentivo di essere meno di ciò
che avrei voluto. Ritrovarmi però sarebbe stato perderti perché in te non avrei
scoperto nient’altro che me stessa, e la ricerca della pienezza mi avrebbe
portata lontano da te. Allora ? …Sarebbe stato così semplice amarti per quello
che eri!! “
Quando le nostre radici non sono così
salde e profonde da comprendere realmente chi siamo, come possiamo dare valore
ad una persona, altro/a da noi, se non riusciamo a riconoscerlo in noi stessi?
Il rischio è che entrino in azione due
strani ospiti. Il primo è la paura di non essere in grado di decodificare in
modo veritiero l’emozione che ci attraversa e pervade; l’altro è l’autoinganno:
quello che rende la persona a noi vicina l’amore della nostra vita. Spesse
volte questi due manovratori agiscono in modo inconscio per cui la nostra vita
affettiva si dipana fra la sfiducia in noi stessi (seppur a volte ci sembri
verso l’altro) e l’illusione: referenti estremi di un mondo di emozioni che
faticano ad emergere e che non ci permettiamo di vivere.
Trivers (biologo e sociobiologo
americano) definisce l’autoinganno come l’atto di mentire a se stessi e, in
quanto autoinganno, destinato all’autopromozione. E’ un meccanismo
sopravvissuto all’evoluzione come servo dell’inganno e della bugia per impedire
che venissero scoperti. La verità rimane relegata nell’inconscio e la bugia
nella coscienza. Tutto questo accade anche per gli “affari” di cuore dove, per
ingenuità o mancanza di coraggio nel voler prenderci carico della nostra vita,
ci raccontiamo “qualche” bugia.
In realtà per giungere ad un NOI CONSAPEVOLE e ARRICCHENTE occorre partire da un IO sempre più individuato che in maniera adulta si faccia spazio verso un NOI di REALE RELAZIONE.
Il percorso di conoscenza di sé deve essere percorso di radice per diventare a sua volta radice per un sano e adulto percorso all’interno della coppia. Molti incontri avvengono invece per motivi lontani da un’autentica scelta d’amore e si basano su scelte proiettive (il più delle volte inconsce) rispetto ciò che avremmo voluto essere, che siamo stati o per appoggio. In quest’ultimo caso la scelta si basa sul bisogno di qualcuno che ci sostenga, dia sicurezza, rifugio alle nostre paure, ai nostri limiti o avversità della vita.
In realtà per giungere ad un NOI CONSAPEVOLE e ARRICCHENTE occorre partire da un IO sempre più individuato che in maniera adulta si faccia spazio verso un NOI di REALE RELAZIONE.
Il percorso di conoscenza di sé deve essere percorso di radice per diventare a sua volta radice per un sano e adulto percorso all’interno della coppia. Molti incontri avvengono invece per motivi lontani da un’autentica scelta d’amore e si basano su scelte proiettive (il più delle volte inconsce) rispetto ciò che avremmo voluto essere, che siamo stati o per appoggio. In quest’ultimo caso la scelta si basa sul bisogno di qualcuno che ci sostenga, dia sicurezza, rifugio alle nostre paure, ai nostri limiti o avversità della vita.
L’AMORE AUTENTICO richiede invece un IO
FORTE, strutturato (che non vuol dire rigido) in grado di contenere lo tsunami
emozionale che si affaccia ogni volta che incontriamo l’AMORE, e nello stesso
tempo capace di AFFIDARSI ALL’ALTRO
senza temere di essere inglobato o abbandonato.
E’ l’espressione di un VUOTO DI CUORE
non più vissuto come assenza ma come rinnovata CAPACITA’ DI CONTENERE E
ABBANDONARSI ALL’ALTRO.
Solo così possiamo risuonare sia nell’amore come nella vita delle parole contenute nella poesia seguente
Solo così possiamo risuonare sia nell’amore come nella vita delle parole contenute nella poesia seguente
LAMPADA DI SMERALDO
Ho custodito gelosamente per tutta la vita
La lampada di
smeraldo.
Prendila: è
senza fine.
Perché una volta
acceso
L’amore è
l’amore.
(Poesia cinese epoca Primavera e Autunni)
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