di
Annalisa Ferretti
Era
la sera di giovedì 25 febbraio e stavo assemblando il materiale che avrei
utilizzato 2 giorni dopo per la prima parte del primo incontro che avrei tenuto
sul tema “AUTOSTIMA”. Tutto era pronto.
Ogni
volta che penso a questa tematica non riesco a non volgere lo sguardo al mio
passato e rivedere quanta strada ho percorso in questa direzione, seppur ne
abbia ancora da compiere. Sono stata una bambina molto timida, che arrossiva
facilmente, che incespicava nel parlare: le tremava la voce ogni volta che
doveva affrontare un’interrogazione o confrontarsi con un adulto. Quanto timore
verso questo mondo adulto che dall’età dell’adolescenza ha rappresentato per me
un obiettivo attraente da raggiungere per sentirmene parte. Pensavo che da una
certa età in poi (età tuttavia non ben definita) sarebbe scattato autonomamente
qualcosa che avrebbe delimitato e lasciato alle spalle il mondo bambino da
quello adulto. Nulla però avvenne in tal senso facendomi così comprendere che
diventare adulti avrebbe coinciso con un percorso che probabilmente sarebbe
durato tutta una vita. In effetti è così. Se non affrontiamo i nostri timori, le nostre autoconnotazioni (che ho scoperto
essere giudizi dati dalle figure di riferimento per noi importanti e poi fatti
nostri), le nostre ombre, quelli che riteniamo essere i nostri limiti, NULLA
PUO’ AVVENIRE PER CASO. Ecco che riconoscere il nostro valore è una CONQUISTA
FATICOSA ma, in quanto tale, immensamente gratificante quando la si raggiunge.
Attraverso il mio percorso personale di bio-massaggio, le lezioni frequentate
(in particolare Tao) e l’esperienza di cui mi sono assunta la responsabilità,
la consapevolezza del mio valore ha incominciato ad accrescersi. Il mio valore
invece è nato con me e tale è rimasto: immutato nel tempo, anche perché non è un
premio che si ottiene grazie al fare. E’ tuttavia il FARE che diventa strumento
per GIUNGERE ed ATTINGERE al nostro valore intrinseco...e così, proprio perché
NULLA AVVIENE PER CASO, quella sera del 25 febbraio ricevetti una telefonata di
una cara amica che non sentivo da mesi, che commossa mi lesse una poesia
scritta quel tardo pomeriggio dalla figlia Federica di 10 anni e dedicata ai
genitori.
Ho
scoperto così che la realtà aveva dato CONCRETEZZA E VITA al concetto di
autostima che avrei affrontato 2 giorni dopo, mostrandomi il luogo cui
riferirsi e ritornare per riprendere possesso di noi stessi. Federica, in
maniera naturale, aveva indicato attraverso la sua poesia dove ritornare per
essere meravigliosamente e spontaneamente noi stessi: alla bambina ed al
bambino che è stato ognuno di noi e che essa
rappresentava.
Grazie Federica per aver acconsentito, insieme a mamma e papà, a condividere le tue sensazioni, emozioni e pensieri con chi leggerà questo scritto:
IO
AMO
Io amo la mia famiglia, amo la gente: il suo ridere,
scherzare, parlottare.
Io amo me stessa, amo la musica e il suo silenzio. Amo tutto ciò che è vita, la natura, il mare.
Io amo il mondo, amo il suo girare,
amo la risata di un bambino, amo..... il perchè delle cose,
amo il rumore ma anche il silenzio, amo una bambina che suona o che guarda la pioggia su di sè cadere.
Amo le cose nuove, che poi sono vecchie,
io amo tutto l'infinito, l'universo, amo l'uomo che sembra stupido ma può stupire anche se stesso.
Amo.....scrivere, disegnare, parlare, colorare,
amo l'urlo di qualcuno, amo il cambiamento delle stagioni, amo tutto quello che si potrebbe immaginare e anche oltre.
Ma c'è una domanda che mi faccio da sola, il perché scrivere quello che amo.
Beh, lo scrivo perchè adoro scrivere e scrivere quello che odio ci avrei messo poco.
Io amo me stessa, amo la musica e il suo silenzio. Amo tutto ciò che è vita, la natura, il mare.
Io amo il mondo, amo il suo girare,
amo la risata di un bambino, amo..... il perchè delle cose,
amo il rumore ma anche il silenzio, amo una bambina che suona o che guarda la pioggia su di sè cadere.
Amo le cose nuove, che poi sono vecchie,
io amo tutto l'infinito, l'universo, amo l'uomo che sembra stupido ma può stupire anche se stesso.
Amo.....scrivere, disegnare, parlare, colorare,
amo l'urlo di qualcuno, amo il cambiamento delle stagioni, amo tutto quello che si potrebbe immaginare e anche oltre.
Ma c'è una domanda che mi faccio da sola, il perché scrivere quello che amo.
Beh, lo scrivo perchè adoro scrivere e scrivere quello che odio ci avrei messo poco.
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