venerdì 26 febbraio 2016

Una nuova direzione: tornare a “casa”

Post di Carla Cicalese

Direzioni Nuove:
Voglio arrivare, quanto posso, lontano,
Attingere la gioia che ho nell'anima,
E cambiare i limiti che conosco,
E sentirmi crescere la mente e lo spirito;
Voglio vivere, esistere, "essere",
E udire le verità che sono dentro di me.
(Doris Warshay)

Questa poesia, che mi ha regalato una grande emozione, mi racconta del mio percorso di questi ultimi 13 anni, e di tutti gli anni prima, di quel desiderio di conoscere, di sapere, di arrivare alle verità ultime senza mai trovarle.
È per quel desiderio che ho studiato filosofia all’università: quella cosa con la quale senza la quale tutto rimane tale e quale (così si scherzava tra di noi studenti in quel periodo). Poi, arrivata a Parma, ho trovato un’altra scuola, un’altra filosofia, un altro modello di conoscenza: non c’è una verità unica ed assoluta cui arrivare attraverso complicati ragionamenti e parole a tratti incomprensibili per il tecnicismo del linguaggio utilizzato, ora lo so, e finalmente posso lasciar andare quell’ansia di trovare una risposta definitiva, finale, conclusiva ai miei interrogativi.
So dei “Frammenti di una verità assoluta”, che siamo noi tutti, proprio tutti. Ho compreso che insieme siamo quella verità assoluta e che non è fondamentale saperla nominare, saperne disquisire, ragionarla, pesarla e darle dei contorni definiti, ma parteciparne. Ho compreso che posso interpretare in un nuovo modo quel detto antico: Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia e non sa quello che trova. Ora dico “meno male”, meno male che posso prendere davvero Direzioni Nuove ed anche perdermi, perché no, per poi ritrovarmi sempre me stessa e sempre nuova, sempre più viva, sempre più in grado di attingere ed esprimere quella Gioia dell’anima.
Questa poesia ha anche evocato in me una storia che Pino Ferroni ci racconta spesso e che amo particolarmente, soprattutto per il modo in cui ce la racconta:
<Un uomo passeggiava in un piccolo paese in riva al mare e passeggiando arrivò nella parte più alta di esso, dove si trovavano le rovine di un antico castello. Vide un vecchio seduto su di un muretto e gli si avvicinò per parlare: “Buongiorno” disse e subito dopo si accorse che il vecchio era cieco “È un bellissimo posto, questo. Siete anche voi un turista?” “No” rispose il vecchio “io svolgo qui il mio lavoro” “ E che lavoro fate?” “Sono astronomo” rispose sorprendentemente l’altro. “Ah! E come fate…?” replicò il turista. E il vecchio, appoggiandosi la mano sul cuore rispose: “Scruto queste lune, queste stelle e questi soli.>



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martedì 23 febbraio 2016

Ginnastiche Energetiche Orientali (GEO – parte seconda)

di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

“Questa disciplina corporea così semplice e nello stesso tempo così incredibilmente efficace e globale, opera su tre piani didattici umani (il corporeo, il mentale e lo spirituale) contemporaneamente, in un contesto di assoluta unicità e simultaneità o sincronicità.” (Dal testo di Pino Ferroni “Le Ginnastiche della salute, dell’armonia e della longevità - Scuola della Respirazione - 1997).”

L’esperienza di chi sta partecipando al corso (per qualcuno è un’esperienza di qualche anno, ma per la maggior parte delle persone è un’esperienza iniziata solo 4 mesi fa) è estremamente positiva: ecco in sintesi come ognuno dei partecipanti si è percepito grazie al ‘lavoro’ svolto finora: “Più flessibile - Sento la colonna vertebrale - Più centratura - Più sciolta - Più concentrazione - Più felice - Più consapevolezza fisica - Più ascolto di sé e del corpo - E’ di soddisfazione - Più senso di realtà - E’ una meditazione in movimento”.


La grandezza e la bellezza di questo semplice ‘lavoro’, è che ci accompagna silente nel nostro mondo quotidiano e, giorno dopo giorno, migliora la postura, l’umore, l’atteggiamento emotivo e mentale verso noi stessi, le persone e le situazioni, poiché è un acquisire e coltivare quotidianamente attenzione, lentezza, calma, consapevolezza, sicurezza, stabilità e flessibilità contemporaneamente, radicamento e armonia.
E per me, che conduco il gruppo mattutino, è ‘essere lì’ con la scintilla nel cuore affinché ognuno possa far risplendere la propria scintilla e, a sua volta, portare nel mondo un po’ più di gioia ed armonia.
Questa disciplina è una tecnica antichissima, utilissima in un mondo moderno pieno di frenesia, contraddizioni e conflitti.
Le origini di questo insegnamento, che Pino Ferroni ci ha trasmesso oltre 25 anni fa e che a sua volta ha ricevuto anni prima dal Maestro Taoista Ming Wong, si perdono nella notte dei tempi. Di certo si sa che questo insegnamento è l’antesignano delle arti marziali e delle molteplici scuole di coltivazione dell’energia interna.
‘Lavora’ sui meridiani o fasce tendino-muscolari, Jing Jin, e sui meridiani prenatali Qi Mai. E’ la sintesi fra Cielo e Terra. Ad esempio, dopo il radicamento e il bilanciamento tra Huiyin (VC1) e Baihui (VG20) per trovare la ‘centratura’ e la stabilizzazione, il movimento del ‘Drago marino’ riequilibra i due grandi vasi meravigliosi, Jen Mai e Du Mai, riequilibrando tutti gli altri di per sé, e depurando e drenando l’intero organismo.
Inoltre, in bioenergetica occidentale, le Ginnastiche Energetiche Orientali sono un grosso strumento per ammorbidire la corazza muscolare e caratteriale, e sono fondamentali per arrivare a quei miotomi (muscolatura profonda) a cui non arriviamo con altre discipline.
E’ proprio il caso di dire che Oriente e Occidente, antico e nuovo si incontrano in armonia.

Il nuovo non sta nella consumistica ricerca di situazioni sempre diverse, ma nel sapersi continuamente rinnovare.
Questo è senz’altro, a mio avviso, il più grande insegnamento che ci proviene dai Maestri Illuminati dell’Alta Antichità, dai loro modelli di vita e dalle tecniche che hanno, nei millenni, perfezionato per conseguire quella che è la reale, manifesta o no, aspirazione di ogni essere umano: una vita piena, gratificante ed illuminata dall’amore.” (Pino Ferroni, op.cit.)



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venerdì 19 febbraio 2016

Tempo di digiuno

di Rita Caprioglio

“La vita dell’uomo tra il cielo e la terra è come un puledro bianco che salta una scarpata: un lampo, ed è finito”.  Zhuang-zi

“Durante il lampo, spesso, restiamo a  guardare il buio”. (Anonimo)


Da “Meditazione Pratica” di Pino Ferroni

Un maestro agiva spesso contro le regole esteriori della sua disciplina. Una volta, di ritorno da un lungo pellegrinaggio, attraversò una città. Fu subito riconosciuto e ben presto una folla immensa si radunò intorno a lui.
Il Maestro, che non amava le false manifestazioni di fede, si recò al mercato seguito da quella grande folla rumorosa. Ivi giunto, nonostante che fosse periodo di digiuno assoluto, si comprò una bella e fragrante pagnotta di pane e cominciò a mangiarla con grandi espressioni di compiacimento davanti a tutti.
Immediatamente la folla si ammutolì. Tutti guardavano scandalizzati il Maestro che mangiava con così tanto gusto il suo pane.
“Maestro” disse una voce dalla folla “stai mangiando in tempo di digiuno assoluto!”.
“Vedete”, rispose il Maestro, “ho fatto un viaggio lungo e faticoso. Sono stanco ed affamato. Penso che la regola del digiuno non sia valida nel mio caso”.
La folla si radunò in una lunga ed animata discussione e, alla fine, decisero all’unanimità, che il Maestro stava sbagliando. Così, in breve tempo, si trovò solo con pochi affezionati discepoli.
“Vedete, disse loro il Mastro soddisfatto, “basta non corrispondere per un attimo alle loro aspettative e subito sei abbandonato”:
“E’ vero, risposero i discepoli, “ ma che ne sarà della tua fama?”.
“Molti di loro, in questo momento, staranno sparlando di me ai quattro angoli della città però non è a loro che sto insegnando, ma a voi”.


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martedì 16 febbraio 2016

Ginnastiche Energetiche Orientali (GEO – parte prima)

di Stefania Brighenti

Che cosa sono le Ginnastiche Energetiche Orientali?
“Solo la pratica può farci comprendere l’incredibile efficienza degli insuperabili e intramontabili esercizi corporei denominati “Draghi Celesti” (forme in movimento che combinano varie figure derivate dalle discipline corporee del Pa Tuan Chin, dello I Chin Chi, dei Cinque Animali, dei 12 Deva Indivisi e dei 24 Periodi Stagionali) che ci sono stati tramandati in forma segreta dalla remota antichità e che sono oggi usciti dalla fitta ombra esoterica e sono diventati patrimonio di tutta l’umanità e valido strumento per aumentare efficacemente il potenziale umano. Questi esercizi non hanno uguale al mondo, sono indirizzati all’armonia e alla bellezza interiore ed esteriore dell’essere umano e costituiscono una delle più potenti combinazioni ginnico-motorie che il mondo conosca. Considerando la dolcezza e l’armoniosità dei movimenti e le posture assolutamente naturali e non forzate, questi esercizi possono essere eseguiti da persone di qualsiasi età (anche molto anziane) o veramente sovrappeso e hanno sempre corrisposto alle aspettative di tutti coloro che li hanno praticati. E’ qui veramente il caso di dire: “Non è mai troppo tardi!”.”. I tredici demoni – Pino Ferroni


Un paio di settimane fa ho chiesto ai partecipanti del gruppo del mercoledì sera: ”Che cosa è cambiato da quando praticate le GEO?” (C’è chi le pratica da un paio d’anni, chi da qualche mese)
Elenco di seguito ciò che è emerso:
più energia fisica e vitale;
più sciolta, meno rigida;
ho scoperto uno strumento per prevenire i dolori alla schiena e articolari;
esco più contenta;
ho le gambe più leggere;
è migliorata la circolazione sanguinea;
sento che mi fa bene;
mi toglie dalla ruotine, un altro modo di vivere;
è aumentato il metabolismo;
ho imparato ad ascoltare il mio corpo: so perché mi fa male e posso prevenire;
più fluidità e armonia nel movimento;
sono più allegro e rilassato;
non penso a niente → quieta la mente;
sono più ottimista;
sento il cuore più aperto;
siamo tutti uguali;
è un modo per stare insieme.

La maggior parte delle sensazioni sono fisiche: il lavoro che facciamo è un lavoro corporeo di presa di consapevolezza delle nostre tensioni, di scioglimento delle zone contratte e di potenziamento di una muscolatura spesso non utilizzata. Di postura, di centratura e di radicamento.
Ma sono emersi anche stati mentali ed emozioni, perché?
Perché siamo una cosa sola! E quando stiamo bene nel nostro corpo, migliora il nostro umore, cambiano i nostri pensieri e di conseguenza siamo più aperti anche con il cuore. Tutto in noi è collegato, e noi siamo collegati al mondo di cui facciamo parte, alla natura, almeno così dovrebbe essere. E quando non è così, quando la mente non è più presente al corpo, non è più nel “qui ed ora taoista”, nel “qui ed ora” del bambino, ecco sorgere il malessere in varie manifestazioni.
Una persona sana si identifica con il corpo e sente l’intimità del suo legame con la natura.” A.Lowen
Questi movimenti che arrivano dalla cultura orientale, ci permettono di avvicinarci gradatamente al pensiero che la nostra salute è un dono prezioso che andrebbe preservato. Che nel nostro corpo circola un’energia, un’energia vitale, che possiamo nutrire con la nostra igiene di vita: un’alimentazione semplice e naturale, la respirazione, un adeguato riposo, la ginnastica e il massaggio. Tanto più l’uomo è allineato con la natura, maggiore sarà il suo benessere.


La respirazione diaframmatica profonda costituisce un mezzo di rilassamento innato, naturale, ma, poiché ci siamo allontanati dalla nostra natura passiamo la maggior parte delle nostre giornate in apnea senza nemmeno rendercene conto. Quando nasciamo il nostro è un respiro profondo, lento, caldo eppure col passare degli anni lo disimpariamo. Le tensioni e lo stress alterano il ritmo e la profondità del respiro. Diventa quindi necessario diventare consapevoli della nostra respirazione oggi e riapprendere a respirare in modo corretto.
Alimentarci con i prodotti di stagione e delle nostre zone, coltivati possibilmente senza prodotti chimici, cucinarli e dedicare al momento del cibo un tempo per noi e insieme agli altri. Alimentarci con tutti i sensi: la vista, l’olfatto, il gusto, anche l’udito e il tatto aggiungerei! (come i bambini)
Un sonno ristoratore, nelle ore di buio, rispettando il ciclo della giornata.
Il movimento, nello specifico le GEO.
Il nostro organismo ha bisogno di muoversi ma la vita moderna ci rende sempre più sedentari, questo impigrisce il nostro metabolismo, non ci permette di scaricare le tensioni e quindi nemmeno di riposare serenamente. I movimenti lenti ci permettono di ascoltare il nostro corpo entrando nella consapevolezza delle nostre tensioni, quando ci sono, ma anche semplicemente della nostra muscolatura, delle nostre articolazioni, di come ci muoviamo e delle posture che assumiamo. Nei movimenti riscopriamo anche la nostra forza, e la utilizziamo, non la teniamo bloccata. Misuriamo i nostri limiti nel rispetto del nostro corpo, non c’è competizione, c’è ascolto e rispetto per se stessi. Sciogliere le tensioni permette alla nostra energia di fluire liberamente e di essere quindi a nostra disposizione.
Concentrarci su quanto stiamo facendo quieta la nostra mente, rallenta i pensieri, calma gli stati d’ansia.
Iniziamo a prenderci il nostro tempo e il nostro spazio, un momento per noi da condividere con il gruppo e questo ci fa sentire in pace con noi stessi.
Radicare i nostri piedi nella terra, sentirci ben saldi, cercare il nostro centro, sentire la nostra spina dorsale, ci da sicurezza. “Gli individui radicati sono connessi alla terra e all’ambiente naturale, al loro corpo e alle sue sensazioni, alle persone che amano e a tutte le creature.” A.Lowen
Le GEO sono uno strumento che possiamo utilizzare per star meglio, prendendoci carico di noi stessi e della nostra salute.




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giovedì 11 febbraio 2016

Semplicemente Vita

di Sidrea Besacchi

Da una lezione di Alchimia Spirituale Taoista, ottobre 2014

Non ricordo le parole di Pino, se non alcune immagini evocate dalla citazione del Tao: "I piedi dell'uomo occupano solo un piccolo spazio della Terra, ma è grazie allo spazio che non occupano (il vuoto) che l'uomo può camminare sulla Terra immensa”. 
C’è una realtà non manifesta che sta oltre alla realtà tangibile che percepiamo, ed essa contiene infinite possibilità. Molto più vividi nella memoria sono i silenzi ed il mio ascolto senza sforzo di capire, la volontà di lasciar andare che è un lasciar scorrere, è un non-fare. Ricordo la mia emozione quando Pino ci mostrò una gigantografia che dipingeva un panorama di montagna, in cui vedevo semplicemente tutto quanto di essenziale c’è nella vita: l’acqua, la terra, l’infinito spazio del cielo blu, e la sensazione di sentirmi in uno spazio famigliare, tornata nella “mia casa”.
E non mi aspettavo cosa sarebbe accaduto alla fine della serata.
Ad occhi chiusi con le mani davanti al ventre nell’espressione del mudra dell’Esagramma 63: un calore dal cuore che usciva ed entrava allo stesso tempo, un infinito senso di gratitudine verso tutti i presenti, verso me stessa, verso tutto ciò che mi circonda, senza una ragione particolare, senza un pensiero preciso sul perché.
Il mio corpo vibrava attraverso il respiro libero, un senso di liberazione: ero semplicemente lì, ero viva e d’un tratto sgorgava da una parte profonda di me una risata sottile, come bollicine nell’acqua, fluiva dal ventre al cuore, dal cuore al volto sino a far scendere lacrime calde di gioia: ero lì ed era tutto ciò che c’era … sono Qui e sono Viva!
Grazie!

"Riflessione a posteriori: l'esagramma 63 "DOPO IL COMPIMENTO" è composto dal trigramma fuoco sotto e quello di acqua sopra, uno stato di equilibrio con il compiersi di un ciclo o un'azione. Ed io, dopo una giornata di movimento e lavoro, quella sera ero immersa in uno stato di contemplazione di un flusso naturale e vitale che scorre di per sé. La Vita è di per sé, ed è tanto semplice che, con la nostra mente occupata, non ne cogliamo quasi mai gli stupendi colori !" 


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domenica 7 febbraio 2016

Umane relazioni, maschile e femminile

di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

Liberamente tratto da un testo del 1956 di Ashley Montagu, antropologo:
‘La naturale superiorità della donna’

“La possibilità e la qualità di vita di un individuo o di un gruppo di individui, aumenta tanto più essi riescono a relazionarsi armoniosamente l’uno all’altro, e all’ambiente in cui vivono. - Questo principio appartiene a tutte le relazioni umane senza eccezioni, e soprattutto al rapporto tra maschio e femmina, poiché l’esigenza della reciprocità nell’amore e nella cura che ciascun individuo può dare all’altro, è congenita nella natura umana.”
Ma allora perché così tante difficoltà in amore? Così tante coppie in crisi? Così tanta difficoltà di relazione in famiglia e in ambienti di lavoro? Perché così tanta rabbia, rancore, odio, invidia e distruttività che dilagano nel mondo, e più spesso verso le donne?
“Il progresso che ci illudiamo di aver conseguito dalle epoche preistoriche ad oggi, anche se notevole, è costato in realtà la rinuncia a molti valori umani: è un progresso che tocca le cose, gli oggetti, gli status, la tecnologia e l’economia. Ha portato, infatti, al consumismo, alla competizione, alla conquista, all’arrivismo, al potere personale e di casta (agli attaccamenti); lasciando da parte, e quasi annullando, i veri valori di umanità e di quell’anelito naturale verso una vita di reale armonia (spiritualità), tra gli uomini e tra gli uomini e la natura.”


Il paradosso di oggi è che, nell’epoca della globalizzazione e di internet, di smartphone e di social network, è difficile comunicare: superficialità, apparenza e mondo virtuale dilagano ovunque.
Così, ricerco la profondità delle radici, ovunque, anche nel vocabolario etimologico dove trovo le radici di Comunicare: ‘condividere sentimenti e ideali; trasmettere; essere in relazione’. Trovo inoltre, che ha la stessa radice di comunione e di comunità. Ne colgo (un’ulteriore conferma) che comunicare è creare comunità, come da anni Pino trasmette attraverso il suo esempio ed il suo insegnamento, mettendo in comunione sentimenti e intenti, cuore-mente di ciascuno; in un costante fare e dialogare, in un continuo evolvere, insieme, per arrivare alla consapevolezza dell’interdipendenza, e da lì iniziare (o approfondire, come vive radici di una pianta in crescita) un ulteriore sviluppo evolutivo, un’ulteriore crescita spirituale per vivere in reale armonia, prima di tutto con se stessi poi con gli altri esseri viventi e con l’ambiente.

“Il vero progresso e il vero successo si hanno quando gli uomini sono uniti per raggiungere una meta unica e un benessere comune; quando tra loro c’è collaborazione, rispetto, riflessione (introspezione), gentilezza e tenerezza autentiche.
Queste sono le qualità fondamentali della specie umana, e quanto più ci allontaniamo da esse, tanto più ci allontaniamo dalla vera essenza dell’umanità.
Queste sono anche le qualità del femminile.
Ma nella nostra cultura, la tenerezza è un sentimento inibito nell’uomo e sempre più spesso anche nella donna condizionata da un modello culturale androgino. Recuperare e sviluppare le qualità del femminile, sia per l’uomo che per la donna, significa sciogliere le raggelate emozioni, le rigidità caratteriali con il calore della tenerezza.
Nella comunanza di intenti, uomini e donne possono farsi reciprocamente un bene immenso, e ciascun individuo può contribuire al bene altrui e al bene dell’umanità.
Oggi c’è una grande confusione nella scala dei valori.
Sinora si è data troppa importanza a falsi valori, tanto che nemmeno ci accorgiamo di quanto rari siano quelli genuini: la qualità più alta dell’individuo umano è la sua attitudine all’amore e alla collaborazione, ed è ormai tempo che ogni uomo e ogni donna riconosca il valore dell’amore: essere l’uno per l’altro e non l’uno contro l’altro, poiché la legge della vita è collaborazione e non conflitto.
Abbiamo bisogno di sempre più persone piene d’amore, e di meno gente disposta all’odio: a costoro dobbiamo trasmettere l’amore poiché in loro, l’attitudine innata frustrata dall’incomprensione e dall’inibizione, si è trasformata in ostilità.”

Quando il cuore è a posto, non c’è pro e non c’è contro
(Detto taoista)


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giovedì 4 febbraio 2016

Liberamente tradotto dal libro “Qi Gong la voie du calm” del maestro Liu Dong

A cura di Zahra Chouitar e Rita Caprioglio

Che cos’è il Qi Gong? Una definizione sommaria consisterebbe nel dire che si tratta di un insieme di esercizi e di movimenti corporei destinati a combattere o a prevenire certe malattie nella prospettiva di un allungamento della durata della vita e del mantenimento di un buon stato di salute.
Un’altra definizione, meno restrittiva, è di considerare il Qi Gong come un comportamento che trova la sua giustificazione in un grande pensiero filosofico, il quale ha lo scopo di mostrarci la via della conoscenza della natura umana, di permetterci di essere più consapevoli del valore della vita e dei suoi limiti, e di guidarci sulla via della saggezza.
L’uomo vive per la realizzazione dei suoi desideri; a differenza degli altri animali ha saputo, nel corso dei secoli, sorpassare i propri limiti e compiere notevoli imprese. La sua sete di conoscenza doveva portarlo a studiare i segreti della vita. Il grande pensiero filosofico, nato in Cina parecchi millenni fa, in particolare il pensiero dei Maestri taoisti, si è rivelato un notevole e abile tentativo di descrizione e spiegazione dei fenomeni che governano le mutazioni dell’universo:
“L’uomo vive nel mondo, domina il mondo, ma non può fare a meno di essere vittima della sua propria versatilità; ora va avanti, ora indietreggia; a volte si espone, a volte si ripara; talvolta è appagato, altre volte è annientato …”


All’epoca attuale, il mondo è entrato in una civiltà scientifica e materialista. Le scienze e le tecniche attuali hanno permesso di mandare uomini sulla luna e sarebbero senz’altro capaci di mandarne altri su altri pianeti. Grazie all’estrema miniaturizzazione dei componenti elettronici e all’uso dei satelliti geostazionari, il mondo intero si ritrova chiuso in una rete complessa che permette agli uomini di comunicare pressoché immediatamente da un posto del globo ad un’altro, qualunque sia la distanza che li separa. Per quanto riguarda il corpo dell’uomo, i progressi realizzati hanno portato un alto livello di benessere. Tuttavia, in cambio, l’uomo ha tendenza a dimenticare la natura, a progressivamente allontanarsi dal suo ambito naturale, a vivere costantemente sotto pressione, ad affaticarsi, a preoccuparsi, insomma a comportarsi in modo poco ragionevole.
Siamo legittimamente in diritto di porci la domanda per sapere se, retrospettivamente, questi progressi scientifici e tecnologici abbiano portato qualcosa di apprezzabile all’uomo. Sul piano materiale, ciò sembra indiscutibile; su un piano affettivo o morale, la risposta è piuttosto negativa. L’uomo fa fatica a progredire sulla via della felicità, si rivela per il momento incapace di imporre il rispetto della vita umana e di proteggere il pianeta sul quale è costretto a vivere. Le attività umane producono spesso effetti negativi sull’ambiente naturale. Gli sviluppi scientifici attuali si sforzano solamente di aumentare i godimenti dei beni materiali e trascurano totalmente le aspirazioni della natura profonda di ogni individuo. Più questa società materialista si sviluppa, più mette in evidenza la cattiva faccia dell’uomo, più allontana l’uomo dalle sue radici, più disumanizza la società.
Siccome non siamo soddisfatti della società contemporanea, desideriamo che l’uomo si risvegli. Come fare per portare la sua attenzione sulla presa in carico del suo proprio corpo, per riuscire a conciliare la sua natura con i progressi della scienza?
È a partire dal pensiero filosofico della Cina antica e attraverso l’esercizio del Qi Gong che vogliamo aiutare l’uomo a ritrovare il suo vero carattere umano e ricordargli le nozioni di bontà e di bellezza.
All’inizio degli anni 60, la Cina ha conosciuto un periodo di disordini e carestia. A quell’epoca, mia madre era incinta e non trovava quasi niente da mangiare. Questa situazione di penuria è stata senza dubbio all’origine della mia salute precaria durante i miei primissimi anni. Avevo solo cinque anni quando mi ammalai gravemente. Ero colpito dalla tubercolosi polmonare. Soffrivo perché ero senza fiato e a volte sputavo sangue. Dimagrivo di giorno in giorno. Mio nonno, il quale era medico del popolo e conosceva bene i rimedi cinesi così come il Qi Gong, mi portò allora nel suo paese natale, un bel piccolo paese di montagna bagnato da un fiume dalle acque pure e limpide. Ogni mattina, molto presto, mi portava sul versante della montagna situato proprio davanti alla sua casa per praticare il Qi Gong allo spuntar del giorno. Queste sedute quotidiane, poco a poco, vinsero la mia grave affezione polmonare che, infine, fu definitivamente sconfitta. Sin da allora mi sono sempre dedicato alla causa del Qi Gong che mi sforzo instancabilmente di promuovere. Fino ad oggi, nonostante i miei numerosi impegni e qualsiasi sia il mio livello di stanchezza, trovo sempre un momento nella giornata per praticare il Qi Gong. 


Perché la propria vita abbia un senso, perché la propria vita sia felice, l’uomo deve sapere che esistono due potenti talismani a sua disposizione: il primo è la calma, il secondo è l’armonia. Proprio con la calma giungerà a una migliore comprensione della natura e proprio nel cercare l’armonia con questa si metterà in accordo con essa.
La nozione di calma designa generalmente il riposo del corpo e la tranquillità del cuore, in altre parole dello spirito. Gli antichi dicevano: “Una grande candela accesa, messa in una corrente d’aria, si consumerà molto veloce, ma una piccola candela accesa, riparata in un vaso, impiegherà molto tempo prima di spegnersi.” Questo esempio è un’illustrazione del principio di conservazione legato alla nozione di calma.
Dopo la nascita, il Qi iniziale si dissimula tra i reni. Per l’uomo è l’energia fondamentale. Se disperdiamo troppo del Qi iniziale, allora il suo consumo troppo rapido porterà un accorciamento della durata della vita. Invece, se si ispira alla calma, ne risulterà un allungamento della durata della vita. I Maestri taoisti chiamavano ciò “Bao Qi Ping”, che si può tradurre con “Preservare la bottiglia di energia”.
Il riflesso della luna nell’acqua calma di un lago è un’immagine chiaramente discernibile. Se, tuttavia, si agita l’acqua con un bastone, allora l’immagine si turba e il riflesso della luna diventa sfocata. Lo spirito dell’uomo è paragonabile all’acqua di un lago. Se lo spirito è turbato, nessuno spettacolo della natura può riflettersi distintamente. È solo con la calma del cuore, la chiarezza dello spirito e del pensiero, che un bel paesaggio naturale può inviare al cervello informazioni nitide e distinte che saranno, attraverso il corpo intero, trasmesse a ognuna delle nostre cellule.
L’armonia è sinonimo di concordia, di buona intesa. L’armonia tra il Cielo e la Terra ha dato luce ai Diecimila Esseri. Quando l’armonia regna tra il sovrano e i suoi ministri, il paese è felice e prospera. L’armonia tra padre e figlio è sinonimo di sicurezza e di gioia nella casa. L’armonia tra fratelli significa l’aiuto reciproco fraterno. L’armonia che regna tra gli sposi genera la calma nell’appartamento delle donne. L’armonia tra amici implica il sostegno reciproco. L'armonia è la via della gioia di vivere.
Perché viviamo? A quale scopo? Ecco la domanda alla quale bisogna provare a rispondere. La salute e la longevità sono naturalmente molto importanti. Tuttavia, chiudersi troppo su se stessi porta a un disaccordo e ad un non adattamento con il resto del mondo. Salute e longevità hanno di per sé poco valore se non portano anche la gioia di vivere. Il Sole è un grande produttore di energia. Riscalda e illumina il mondo. Gli antichi, che attribuivano qualità umane ai corpi celesti, trovavano che il Sole desse prova di nobiltà e generosità poiché offriva luce e calore ai Diecimila Esseri. Pensavano ugualmente che il resto dell’universo, il Cielo e la Terra, avessero un atteggiamento simile. Così suggerivano agli uomini di imitare questo atteggiamento altruista raccomandando certi esercizi con lo scopo di purificare il loro spirito e provare ad andare oltre se stessi dando prova di più sollecitudine e benevolenza verso il loro prossimo.
Io mi auguro che, prendendo ad esempio i nostri antenati, noi possiamo trovare ogni giorno nuove ispirazioni, affinché ognuno, nella sua sfera personale, possa contribuire a creare migliori prospettive riguardo al futuro. Per giungere a ciò, nulla sarà più efficace dei due potenti talismani, che sono la calma e l’armonia.


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