martedì 15 dicembre 2015

ESSERE NEL CAMBIAMENTO

di Sidrea Besacchi

L’atteggiamento che noi abbiamo verso noi stessi condiziona il modo con cui entriamo in relazione con tutto ciò che ci circonda: l’immagine che abbiamo di noi stessi condiziona la nostra riuscita o il nostro fallimento, quindi anche il processo dell’apprendimento di nuovi comportamenti.
Oggi più che mai è d’importanza vitale imparare alcuni strumenti per ritrovare lo stato d’animo del piacersi, star bene con il nostro corpo e coltivare una mente serena e creativa. L’autostima è la capacità di “valutare” secondo effettivi dati reali le nostre competenze nella vita: questa valutazione spesso è inquinata dal nostro stato emotivo legato al passato, che non ci permette un ascolto delle nostre sensazioni ed emozioni, e un’osservazione obiettiva della realtà.
Riflettiamo su una domanda: date le ferite e le frustrazioni che formano il carattere e ridimensionano la nostra autostima quale sarà lo stimolo che ci può far avere il coraggio di metterci in gioco nuovamente? La risposta ci viene dalla storia dell’evoluzione. Dall’intelligenza animale - meccanismo di attacco-fuga - l’uomo si è evoluto attraverso la comunicazione affettiva tra individui appartenenti a un gruppo: è dal GIOCO e dalla CURIOSITA’ innati che si forma l’intelligenza umana.


La curiosità è la pulsione a esplorare e si alimenta dal desiderio e dal piacere della nuova scoperta: perciò è attraverso la sensibilizzazione del corpo, tornando a percepire la vita, che si sviluppano senso di appartenenza, gioia e sicurezza affettiva che possono generare nuovi comportamenti “verso la vita”. 
Quindi occorre come primo passo, creare quello spazio di distacco emotivo dalle nostre aspettative legate ai nostri ideali, che ci permetterà di cominciare un percorso di vera conoscenza di noi stessi. Ritornando a “stare con se stessi” in uno stato di “ozio” in cui la mente giudicante non interferisce, si può creare quello spazio vitale in cui percepire le reali sensazioni del corpo in uno stato di vuoto mentale.
Con la pratica quotidiana dell’attenzione a ciò che viviamo nel “qui e ora” si realizza ciò che in bioenergetica è chiamato il Grounding ovvero il “radicamento alla realtà: si aumenta la capacità di percepire … e percepire significa prima di tutto percepirsi e questa semplice funzione, comunque e sempre, già abbassa il livello d’ansia e potenzia la nostra autostima.” (Il corpo ritrovato – Pino Ferroni).
Compiere piccoli atti di coraggio quotidiani imprime il cambiamento: facendo rivivere il nostro bambino interiore, la nostra parte spontanea e vitale, possiamo far riverberare negli altri un’onda di coinvolgimento verso un reale cambiamento. Una via per superare la paura del cambiamento, è coltivare dentro di noi lo stato innocente di GIOIA e GRATITUDINE: qualsiasi accadimento, per quanto “brutto” o “sbagliato” lo giudichiamo perché non lo comprendiamo, se permettiamo a noi stessi di viverlo, dando spazio alle emozioni, ci arricchisce perché ci fa sentire la connessione profonda con tutto il Vivente, in quanto nella sua manifestazione, esso fa parte della Vita stessa. Accogliere è il primo passo verso la trasformazione. 


Anche un’emozione che sembra più forte di noi è una nuvola che passa.
Noi però siamo il cielo.

 Thich Nhat Hanh    




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