di
Sidrea Besacchi
L’atteggiamento
che noi abbiamo verso noi stessi condiziona il modo con cui entriamo in
relazione con tutto ciò che ci circonda: l’immagine che abbiamo di noi stessi condiziona
la nostra riuscita o il nostro fallimento, quindi anche il processo
dell’apprendimento di nuovi comportamenti.
Oggi più che mai è d’importanza vitale imparare alcuni strumenti per
ritrovare lo stato d’animo del piacersi, star bene con il nostro corpo e
coltivare una mente serena e creativa. L’autostima
è la capacità di “valutare” secondo effettivi dati reali le nostre competenze
nella vita: questa valutazione spesso è inquinata dal nostro stato emotivo legato
al passato, che non ci permette un ascolto delle nostre sensazioni ed emozioni,
e un’osservazione obiettiva della realtà.
Riflettiamo
su una domanda: date le ferite e le frustrazioni che formano il carattere e
ridimensionano la nostra autostima quale sarà lo stimolo che ci può far avere
il coraggio di metterci in gioco nuovamente? La risposta ci viene dalla storia
dell’evoluzione. Dall’intelligenza animale - meccanismo di attacco-fuga -
l’uomo si è evoluto attraverso la comunicazione affettiva tra individui appartenenti
a un gruppo: è dal GIOCO e dalla CURIOSITA’ innati che si forma l’intelligenza umana.
La
curiosità è la pulsione a esplorare e si alimenta dal desiderio e dal piacere
della nuova scoperta: perciò è attraverso la sensibilizzazione del corpo,
tornando a percepire la vita, che si sviluppano senso di appartenenza, gioia e
sicurezza affettiva che possono generare nuovi comportamenti “verso la vita”.
Quindi
occorre come primo passo, creare quello spazio di distacco emotivo dalle nostre
aspettative legate ai nostri ideali, che ci permetterà di cominciare un
percorso di vera conoscenza di noi stessi. Ritornando a “stare con se stessi”
in uno stato di “ozio” in cui la mente giudicante non interferisce, si può creare
quello spazio vitale in cui percepire
le reali sensazioni del corpo in uno
stato di vuoto mentale.
Con la pratica quotidiana
dell’attenzione a ciò che viviamo nel “qui e ora” si realizza ciò che in bioenergetica
è chiamato il Grounding ovvero
il “radicamento alla realtà: si aumenta la capacità di percepire … e percepire
significa prima di tutto percepirsi e questa semplice funzione, comunque e
sempre, già abbassa il livello d’ansia e potenzia la nostra autostima.” (Il corpo ritrovato – Pino
Ferroni).
Compiere piccoli atti di coraggio quotidiani imprime il cambiamento:
facendo rivivere il nostro bambino interiore, la nostra parte spontanea e
vitale, possiamo far riverberare negli altri un’onda di coinvolgimento verso un
reale cambiamento. Una via per superare
la paura del cambiamento, è coltivare dentro di noi lo stato innocente di GIOIA e GRATITUDINE: qualsiasi accadimento, per quanto
“brutto” o “sbagliato” lo giudichiamo perché non lo comprendiamo, se
permettiamo a noi stessi di viverlo, dando spazio alle emozioni, ci arricchisce
perché ci fa sentire la connessione profonda con tutto il Vivente, in quanto nella
sua manifestazione, esso fa parte della Vita stessa. Accogliere è il primo
passo verso la trasformazione.
Anche un’emozione che
sembra più forte di noi è una nuvola che passa.
Noi però siamo il cielo.
Thich
Nhat Hanh
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