mercoledì 1 giugno 2016

Un discepolo zelante

Post di Carla Cicalese - Tratto da Storie Zen


C'era una volta un novizio che impressionava tutti i monaci per la sua devozione e il suo zelo. Benché riuscisse a far colpo su tutti, non impressionava il suo maestro. Tutto il giorno e sovente di notte meditava seriamente in zazen, si concentrava con grande attenzione. Svolgeva con grande zelo qualsiasi lavoro gli fosse affidato. Se c'è qualcuno, dicevano gli altri monaci, che merita di raggiungere rapidamente l'illuminazione, è proprio questo novizio zelante. Il maestro che da qualche tempo lo osservava, lo invitò a un colloquio personale. <Perché lavori così incessantemente?> chiese il maestro al discepolo. < Per raggiungere l'illuminazione> rispose lui <questo è il motivo per cui sono qui>. Il maestro rispose semplicemente: <Capisco> e congedò il novizio, che tornò ancora più zelante alla sua pratica. Il tempo passava, il maestro si occupava delle proprie faccende giornaliere e viveva lo scorrere della propria vita. Il novizio meditava seduto ben diritto, le gambe nella posizione del loto, non si addormentava mai e sembrava non essere distratto da nulla. I monaci che lo tenevano d'occhio si aspettavano che da un momento all'altro avrebbe raggiunto l'illuminazione ma questo non accadeva. Per quanti sforzi facesse, per quanto cercasse di abbandonare la mente e stare seduto in zazen, non accadeva nulla. Alla fine il novizio andò a trovare il maestro. <Nonostante faccia meditazione a lungo e diligentemente, non accade nulla>. <Vedo> rispose il maestro. <Che cosa dovrei fare?> chiese il discepolo. <Andare a casa> consigliò il maestro. Il novizio rimase sbalordito. <Siediti che ti spiego> continuò il maestro. <Stai perdendo il tuo tempo perché il tuo obiettivo è l'illuminazione ma non è il traguardo per il quale ci si impegna. La meditazione è la meditazione per se stessa non per il traguardo, come lo scopo della vita va ricercato nella vita stessa. Tu pensi solo al tuo obiettivo, consideri la meditazione come un mezzo e non come un fine perciò la tua mente è sempre nel futuro e trascuri il presente, peggio ancora usi il presente per cercare una ricompensa nel futuro. Ecco perché perdi tempo, lo perdi proprio nella strada della tua vita>. Il novizio realizzò improvvisamente il senso della meditazione: meditare. Realizzò anche il senso della vita: vivere.

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