giovedì 14 aprile 2016

Paradiso o inferno: tu cosa scegli?

Post di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

<<Un giorno un re che aveva dedicato la sua vita alla guerra, morì.
La morte, quando venne a prenderlo, gli disse: “Nella tua vita hai fatto davvero tanto male a te stesso e agli altri, e non te ne sei pentito. Anziché creare e costruire per il bene della vita e dell’umanità, hai portato distruzione e dolore. Ti condurrò, senza alcun dubbio, all’Inferno.”
Arrivati alle porte dell’Inferno, la morte le spalancò e il re, con suo grande stupore, vide tavolate imbandite con ogni prelibatezza, cibi e bevande di vari sapori che mettevano l’acquolina in bocca, colori e profumi che riempivano il salone. C’erano anche le posate, dai lunghissimi manici. Eppure tutti i commensali, seduti attorno a quei tavoli, erano magri come scheletri, tristi, cupi, affamati e pieni di ostilità. L’atmosfera era greve e raggelante.
“Ti prego,” disse il re, “prima di farmi sedere in questo luogo terribile, posso vedere il Paradiso?”

La morte ebbe pietà di lui ed esaudì la sua richiesta. Condusse il re al Paradiso e quando aprì le porte, il re rimase sbigottito!
Era tale e quale l’Inferno: stesse tavolate colme, stessi cibi colorati e gustosi, stessi profumi, stesse posate.
Però qui i commensali erano sorridenti e gioiosi, con la pelle fresca e rosea, con i corpi morbidi e pieni, e lo sguardo vivo e luminoso; parlavano e si confidavano tra loro. C’era calore umano e partecipazione, fiducia e comprensione, profondità e dolcezza. L’atmosfera era accogliente e di armonia, donava un senso di lievità.
“Com’è possibile tutto questo?” chiese sbigottito il re.
La morte gli sorrise: “Vedi, anche qui le persone non riescono a nutrirsi con le proprie posate. Ma qui ognuno, con le proprie posate, nutre il suo vicino.”
Fu allora che il re comprese, tutto d’un tratto, il significato di una vita vissuta con amore.>>




Da quando seguo l’insegnamento del Dao del maestro Shen Xin ho ascoltato più volte questo racconto e ogni volta il mio cuore ne viene rapito, incantato, aspira a cercare di vivere qui sulla Terra il Cielo, ‘il paradiso’, l’armonia, l’amore, lo Shen.  
Ci sono diverse versioni, a seconda della cultura in cui sono tramandate, ma il suo significato è unico e universale, compreso da tutta l’umanità.
La grande scelta che ogni persona può fare (non c’entrano il colore della pelle, il paese di provenienza o le religioni) in qualunque situazione o luogo vive, è di contribuire a realizzare ‘il paradiso’, l’armonia ora, lì dove si trova: come tante gocce che insieme formano l’oceano.  
Dedico questo racconto a tutti coloro che vogliono, con determinazione e impegno, essere gocce e riaccendere la loro scintilla, che a sua volta può accendere altre scintille, che a loro volta….
In particolare lo dedico a Wassim ed Elisabeth, che stanno avvicinando sempre più ‘gocce’ al di là dell’Oceano: Christina, Jill, Virginia, Laurie e Betsy sono già Master; Renee, Noelle, Stacey, Sue, Dave, Trevis e altri allievi, per ora non ancora approdati qui nella scuola madre di Parma, fanno parte della scuola Green Mountain, nel Vermount, di Shen & Bioenergetics.  
Allievi, Operatori e Conduttori delle due scuole abbiamo lavorato due settimane insieme per creare armonia, e insieme abbiamo anche condiviso pranzi attorno a tavolate coloratissime, profumate, gustose e gioiose, rese ancor più poetiche dalla creatività di Patrizia e di Nicoletta.

Secondo me era proprio il Paradiso! Grazie a tutti, con tutto il cuore.


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