venerdì 8 gennaio 2016

Per augurarvi Buon Anno

di Rita Caproglio

Per fare a tutti gli Auguri di un Sereno Anno Nuovo, ho deciso di trascrivere, estrapolandone un pezzo, un discorso introduttivo alla Meditazione di Consapevolezza datata 2006 di Pino Ferroni.
“Per le discipline meditative il rapporto amoroso, non solamente tra uomo e donna, ma a qualsiasi livello, è uno scambio tra essere ed essere, tra anima e anima.
Il vero incontro è quello annidato nel concetto buddhista di compassione e nel concetto taoista di soffio, stato d’animo che ci porta al di là di noi stessi, nel luogo dove ci possiamo raggiungere con l’ascolto, l’attesa, la condivisione e finalmente riconoscerci  e incontrarci.
L’essere qui, questa sera, voi ed io è, sotto molteplici punti di vista, un incontro amoroso teso ad acquisire reciproca conoscenza dall’incontro verbale, visivo, energetico ed emotivo che continuamente intercorre tra di noi e ci lega pur mantenendo inalterate le nostre reciproche individualità.
L’incontro amoroso non deve essere vissuto come un perenne corpo a corpo, come inteso dalla maggior parte delle persone, ma un continuo andare e venire dalla parte migliore di noi alla parte migliore dell’altro. Ed, insieme, elevarlo ad una percezione che contenga dentro di sé la solidità della terra e l’apertura celeste ed infinita del cielo, istanti vissuti in un continuum relazionale anche in assenza di reale presenza visiva dell’altro.
Lo Zen ci insegna che nessuno può possedere realmente il tempo e questa frustrazione ci porta a considerarlo a volte un nemico, a volte uno schiavo, altre volte è nostro arbitro o maestro, spesso è per noi, e sotto un certo punto di vista lo è davvero, un grande, infinito mistero che si colloca al di là dello spazio e di Dio. 
Ma se è assolutamente vero che non possiamo possedere il tempo, noi possiamo possedere l’istante e in amore questa è la cosa più importante da imparare.
Le tecniche di crescita personale incitano a rimanere nel presente, nell’hic et nunc della situazione per poter godere dei piaceri che questo istante di tempo, che questo continuum di istanti ci offre, ma questo è consumismo.
Invece, se l’istante raccoglie tutto quello che abbiamo vissuto e sognato, se raccoglie tutto il passato e tutto il futuro verso cui tendiamo ed il desiderio che ci portiamo dentro, allora l’istante diviene il vero momento meditativo, la trascendenza del divenire.
Dobbiamo comprendere che la parola “presente” rimane vuota di significati se non contiene la sequenza di istanti che è l’unica realtà che possiamo realmente possedere e imparare a percepirla, ad accoglierla e a viverla ci permette di permanere nell’incontro amoroso all’infinito.
E questa è l’unica eternità a cui abbiamo accesso!"


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