domenica 7 febbraio 2016

Umane relazioni, maschile e femminile

di Mariagrazia Stringhini Ciboldi

Liberamente tratto da un testo del 1956 di Ashley Montagu, antropologo:
‘La naturale superiorità della donna’

“La possibilità e la qualità di vita di un individuo o di un gruppo di individui, aumenta tanto più essi riescono a relazionarsi armoniosamente l’uno all’altro, e all’ambiente in cui vivono. - Questo principio appartiene a tutte le relazioni umane senza eccezioni, e soprattutto al rapporto tra maschio e femmina, poiché l’esigenza della reciprocità nell’amore e nella cura che ciascun individuo può dare all’altro, è congenita nella natura umana.”
Ma allora perché così tante difficoltà in amore? Così tante coppie in crisi? Così tanta difficoltà di relazione in famiglia e in ambienti di lavoro? Perché così tanta rabbia, rancore, odio, invidia e distruttività che dilagano nel mondo, e più spesso verso le donne?
“Il progresso che ci illudiamo di aver conseguito dalle epoche preistoriche ad oggi, anche se notevole, è costato in realtà la rinuncia a molti valori umani: è un progresso che tocca le cose, gli oggetti, gli status, la tecnologia e l’economia. Ha portato, infatti, al consumismo, alla competizione, alla conquista, all’arrivismo, al potere personale e di casta (agli attaccamenti); lasciando da parte, e quasi annullando, i veri valori di umanità e di quell’anelito naturale verso una vita di reale armonia (spiritualità), tra gli uomini e tra gli uomini e la natura.”


Il paradosso di oggi è che, nell’epoca della globalizzazione e di internet, di smartphone e di social network, è difficile comunicare: superficialità, apparenza e mondo virtuale dilagano ovunque.
Così, ricerco la profondità delle radici, ovunque, anche nel vocabolario etimologico dove trovo le radici di Comunicare: ‘condividere sentimenti e ideali; trasmettere; essere in relazione’. Trovo inoltre, che ha la stessa radice di comunione e di comunità. Ne colgo (un’ulteriore conferma) che comunicare è creare comunità, come da anni Pino trasmette attraverso il suo esempio ed il suo insegnamento, mettendo in comunione sentimenti e intenti, cuore-mente di ciascuno; in un costante fare e dialogare, in un continuo evolvere, insieme, per arrivare alla consapevolezza dell’interdipendenza, e da lì iniziare (o approfondire, come vive radici di una pianta in crescita) un ulteriore sviluppo evolutivo, un’ulteriore crescita spirituale per vivere in reale armonia, prima di tutto con se stessi poi con gli altri esseri viventi e con l’ambiente.

“Il vero progresso e il vero successo si hanno quando gli uomini sono uniti per raggiungere una meta unica e un benessere comune; quando tra loro c’è collaborazione, rispetto, riflessione (introspezione), gentilezza e tenerezza autentiche.
Queste sono le qualità fondamentali della specie umana, e quanto più ci allontaniamo da esse, tanto più ci allontaniamo dalla vera essenza dell’umanità.
Queste sono anche le qualità del femminile.
Ma nella nostra cultura, la tenerezza è un sentimento inibito nell’uomo e sempre più spesso anche nella donna condizionata da un modello culturale androgino. Recuperare e sviluppare le qualità del femminile, sia per l’uomo che per la donna, significa sciogliere le raggelate emozioni, le rigidità caratteriali con il calore della tenerezza.
Nella comunanza di intenti, uomini e donne possono farsi reciprocamente un bene immenso, e ciascun individuo può contribuire al bene altrui e al bene dell’umanità.
Oggi c’è una grande confusione nella scala dei valori.
Sinora si è data troppa importanza a falsi valori, tanto che nemmeno ci accorgiamo di quanto rari siano quelli genuini: la qualità più alta dell’individuo umano è la sua attitudine all’amore e alla collaborazione, ed è ormai tempo che ogni uomo e ogni donna riconosca il valore dell’amore: essere l’uno per l’altro e non l’uno contro l’altro, poiché la legge della vita è collaborazione e non conflitto.
Abbiamo bisogno di sempre più persone piene d’amore, e di meno gente disposta all’odio: a costoro dobbiamo trasmettere l’amore poiché in loro, l’attitudine innata frustrata dall’incomprensione e dall’inibizione, si è trasformata in ostilità.”

Quando il cuore è a posto, non c’è pro e non c’è contro
(Detto taoista)


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